L’ATP cambia ranking e tutela i campioni: Federer alle Finals senza giocare, i tennisti minori barattano soldi e salute

L'ATP modifica il proprio ranking a tutela dei top player: la norma estende la validità dei punti guadagnati per 22 mesi. Giocare un torneo sarà una scelta fra bisogno di soldi e attenzione alla salute

SportFair

L’ATP è stata chiamata a prendere una decisione in merito alla questione ranking, visto il caos generato dalla pandemia di Coronavirus fra slittamenti di tornei, cancellazioni di Slam e una riorganizzazione del calendario compressa nei pochi mesi rimasti di un catastrofico 2020. La scelta presa dal circuito maschile è stata alquanto conservativa. La validità dei punti verrà estesa a 22 mesi, da marzo 2019 a dicembre 2020, in modo tale che i giocatori possano scegliere i propri 18 risultati migliori fra i tornei disputati in questo lasso di tempo (uno per torneo) per costruire il proprio ranking.

nadal us open
Clive Brunskill – foto Getty

In questo modo viene meno ‘l’obbligatorietà‘ di partecipare ai tornei, vista la situazione sanitaria e i problemi relativi a quarantena, viaggi e possibili casi di positività al Coronavirus. I tennisti potranno dunque decidere a proprio piacimento se giocare un torneo o saltarlo e ‘salvare’ il risultato dell’anno precedente. Ovviamente i top player sono la categoria più favorita da tale norma: più punti sono stati conquistati lo scorso anno, più si avrà libertà di scelta. Ne consegue che il Rafa Nadal di turno, campione US Open, potrà evitare un pericoloso viaggio negli USA al centro della pandemia, salvaguardando la salute e il proprio ranking.

Roger Federer
Foto Getty / Hannah Peters

Roger Federer non scenderà in campo per l’intero 2020, a causa di due operazioni al ginocchio, ma sarebbe già qualificato per le Finals ATP. Eliminata la ‘Race to London’, sarà il ranking a stabilire i migliori 8 che parteciperanno al torneo. Dunque Federer, pur avendo giocato solo un torneo nell’anno solare, sarebbe già qualificato. Più complicata la situazione dei tennisti minori, categoria che, visti i guadagni ben differenti da quelli dei top player, ha sofferto maggiormente il lockdown e l’assenza del tennis. Per loro, partecipare o meno ad un torneo vuol dire mettere sul piano della bilancia la propria salute e la possibilità di migliorare il ranking e la propria situazione economica. Ancora una volta il fattore monetario diventa l’ago della bilancia di un tennis che tutela i grandi nomi della disciplina e lascia i ‘pesci piccoli’ al proprio destino.

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