Milan, senti Sacchi: “Rangnick è un ottimo allenatore, ma va sostenuto. Ronaldo? Al Milan non lo avrei preso”

L'ex allenatore italiano ha prima parlato della situazione che si respira in casa Milan, rivelando poi un aneddoto risalente al suo periodo al Real Madrid

SportFair

Ha legato il suo nome ai trionfi del Milan, adesso Arrigo Sacchi guarda da lontano cosa succede nel club rossonero.

Sacchi
Giuseppe Bellini/Getty Images

L’attenzione dei dirigenti è fissata sul nome del prossimo allenatore, che potrebbe essere Ralf Rangnick, un manager che Sacchi stima e ammira: “è un ottimo allenatore, ma l’importante è che la società lo segua. Non è importante prendere il più bravo, è la squadra che ti porta ad acquisire una collaborazione e una comunicazione che ti permettono di tirare fuori il meglio. E in un ambiente che ti chiede quello” le parole di Sacchi a Sky Sport. “Io ci sono riuscito grazie ai giocatori e al club, che non mi ha mai messo in discussione e che quindi non mi ha mai fatto venire dei dubbi. Maldini? Vorrei che rimanesse per la stima che ho di lui. Però Shakespeare diceva che quando si perde la dignità allora si diventa un miserabile. Non vorrei rimanesse senza che gli diano la possibilità di esprimersi. La componente più importante è avere un club con le sue visioni, il suo stile e la sua competenza. Poi viene la squadra, che è più importante di qualsiasi singolo, anche di Maradona“.

Ronaldo
Angel Martinez/Getty Images

Infine, Sacchi ha rivelato un retroscena risalente al 2004, quando venne nominato ds del Real Madrid: “Ronaldo nel mio Milan non lo avrei mai preso, sicuramente aveva un talento superiore a tutti, ma io guardavo sempre ad una interazione comune. Con lui la squadra avrebbe perso armonia. Al Real l’attacco era composto da lui, Beckham, Raul, Zidane, Figo. Poi in panchina Morientes e Owen, fresco Pallone d’Oro. Ma Di Stefano, vicepresidente onorario, andava sempre via prima dallo stadio perché non gli piaceva lo spettacolo“.

Condividi