Coronavirus: quando lo sport ripartirà, lo farà a porte chiuse

Il Coronavirus ha posto un freno al mondo dello sport costretto a fermarsi al cospetto della pandemia che sta colpendo tutto il mondo

SportFair

Il Coronavirus ha fermato lo sport in tutto il mondo, uno stop necessario per tentare di debellare questa pandemia che sta provocando morte, contagi e tanti problemi nella vita quotidiana di ognuno di noi. Il mondo dello sport sta lavorando sotto traccia al ritorno in campo, data che però è ancora ben lontana dall’essere definita. Tennisti, calciatori, cestisti e chi più ne ha più ne metta, tutti fremono per poter tornare a correre sui vari terreni di gioco ed a far gioire i tifosi in giro per il globo.

Tifosi Lione
Foto Getty / Gareth Copley

Al momento però, il pensiero comune è che si possa tornare a giocare inizialmente senza pubblico sugli spalti. Il motivo è presto detto. Per tentare di anticipare un po’ i tempi del ritorno in campo, si potrebbe infatti accettare di non avere spettatori al seguito e dunque di non creare i ben noti assembramenti sugli spalti. Sarebbe per così dire il male minore, un rientro parziale almeno per quanto concerne i primi tempi. I virologi infatti spiegano come la ripresa sarà graduale ed inizialmente non potranno esserci migliaia di persone nello stesso momento all’interno di uno stadio. Quello del ritorno in campo dovrà essere comunque un momento di gioia, un momento che ci riporterà pian piano alla normalità. Per avere affluenza negli stadi però, se ne parlerà verso il mese di settembre, forse anche ottobre, queste le ipotesi fatte ad oggi dai virologi, ipotesi che però vanno confermate stando a vedere come si evolverà il virus nelle prossime settimane.

Condividi