Ha affrontato la sfida più dura della sua carriera, e l’ha vinta. Un successo netto, non senza sudare. Una partita durata sette mesi con un avversario subdolo e sporco, esorcizzato grazie al coraggio e alla determinazione.
Francesca Schiavone ha sconfitto il cancro, lo ha urlato al mondo ieri con un video postato sui social, riprendendosi finalmente la propria vita. La ‘Leonessa‘ ha ruggito prima su Instagram e poi ai microfoni della Gazzetta dello Sport, raccontando la sua esperienza: “nonostante tu sia un’atleta, tu sia abituata alla competizione, una notizia del genere ti taglia le gambe. Ma non voglio voltarmi indietro, voglio guardare al futuro, a quello che posso ricominciare a costruire. La priorità è recuperare la piena efficienza fisica, tornare in forze, ritrovare completamente la salute. Non sapete com’è meraviglioso adesso alzarsi al mattino, ascoltare il proprio respiro e sussurrare ‘sì, sto bene’“.
I progetti da portare avanti sono tanti, Francesca prova ad elencarli senza svelare nulla: “ovviamente ritroverò i campi da gioco e riavvolgerò il filo di tutto quello che avevo lasciato, ma mi dedicherò anche all’organizzazione di eventi sportivi non solo relativi al tennis. Uno spazio importante sarà riservato ad attività legate a ciò che mi è appena successo, e poi ci saranno due grandi sorprese tennistiche che mi sono appena state comunicate e che vi svelerò nei prossimi giorni. Se dovessi tornare ad allenare, mi piacerebbe stare all’angolo di un giocatore o di una giocatrice italiani, per tenere alti i nostri colori e per condividere un’esperienza comune. Se invece la proposta arrivasse dall’estero, sarei onorata di allenare la Halep, perché è una ragazza seria, di talento e con le potenzialità per tornare numero uno del mondo e rimanerci a lungo“.
Sette mesi lunghi e complicati in cui la Leonessa è anche riuscita a studiare meglio i tennisti azzurri: “non appena mi è arrivata la diagnosi, sono tornata a Milano, dai miei genitori. Se non ci fossero stati loro, forse non avrei avuto la forza di affrontare a testa alta la malattia. Cosa ho fatto in questo tempo? Ormai sono una grande esperta di serie e telefilm, però non ci crederete ma un ringraziamento speciale devo riservarlo ai tennisti uomini italiani. Ho avuto tempo di seguirli con più attenzione e guardarli giocare mi ha davvero divertito. Fognini, Berrettini, Sonego e nelle ultime settimane Sinner sono stati semplicemente fantastici, ovviamente con Fabio c’è un feeling più approfondito, ma degli altri conosco l’ambiente da cui arrivano e la bravura dei loro allenatori: la cosa bella è che tutti loro si meritano di stare dove sono arrivati. E mi hanno colpito non solo per la qualità del gioco, ma anche per gli enormi margini di crescita che ancora si portano dietro e che possono portarli a livelli addirittura più alti“.
Infine, non può che far capolino la solita simpatia di Francesca Schiavone: “mio Dio, devo comprare il regalo per la figlia della Pennetta che sta per nascere, figurati se non si aspetta un pensiero da zia Francesca“.