Ciclismo, Nibali senza peli sulla lingua: “sono tre anni che mi dicono che sono vecchio. Bahrain-Merida? Meglio stare zitto”

Il corridore messinese non ha voluto riaprire il discorso sul rinnovo con la Bahrain, rispondendo poi ai suoi detrattori

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La maglia della Trek-Segafredo potrà indossarla solo dal prossimo 1 gennaio 2020, ma Vincenzo Nibali ha già iniziato a sudare in vista della prossima stagione.

AFP/LaPresse

Lo Squalo è al lavoro nel ritiro di Siracusa, che proseguirà fino al 20 dicembre, una riattivazione della muscolatura per poi iniziare il programma di avvicinamento al primo appuntamento dell’anno, la Volta Algarve (19-23 febbraio). Interrogato dalla Gazzetta dello Sport, il messinese ha ammesso: “negli ultimi mesi di questa stagione è come se mi fossi ‘trascinato’. Dopo il Tour mentalmente ero finito. Non mi sono piaciuto. Ma ora che questa nuova avventura è agli inizi la sensazione è diversa. Ho ritrovato l’entusiasmo e l’ambiente mi pare il meglio a cui potessi aspirare. Avevo bisogno di un cambiamento, di nuovi stimoli. E ora li ho“.

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Sul passato alla Bahrain-Merida, Nibali non ha voglia di tornare: “non parlo del mancato rinnovo, ma ricordo le cose belle. Un bel progetto, cominciato con ottimi risultati e grande spirito. Prima del Tour 2018, è arrivata la proposta di poter rinnovare. Ma non c’è stata sintonia con il gm, mi riferisco a Milan Erzen, per voler proseguire. Proposta buona, ma si trattava di estendere fino al 2020, un solo anno in più. In quel momento non me la sentivo e ci siamo aggiornati. Poi ci sarebbe dell’altro da raccontare, ma mi fermo“.

Gian Mattia D’Alberto – LaPresse

Lo Squalo poi ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a scegliere la Trek: “forse la squadra, dopo la frattura della decima toracica al Tour 2018, ha avuto qualche dubbio. Ma io dopo neanche 3 mesi sono arrivato 2° al Lombardia. E pure il 2° posto all’ultimo Giro credo che lo abbia dimostrato: sì, ci sono. Il Tour non è stato facile. Ma un successo di tappa l’ho ottenuto. Vincere una grande corsa a tappe a 35 anni? Il ciclismo moderno non è uguale a quello del passato. Io non so se vincerò il Giro, ma penso che se lo preparo bene posso giocarmela. Ho chiesto io di anticipare l’altura già a fine gennaio. Un segnale della voglia che ho. Ma anche di concentrazione, di non desiderare distrazioni. Non mi danno fastidio i riferimenti all’età: li sento da 3 anni… e il ‘povero’ Valverde allora che va per i 40?“.

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Nel 2020 ci saranno Giro, Olimpiade e Mondiale. Nibali è pronto alla sfida:penserò a una cosa per volta. Ho fatto sempre così. Non è il caso di cominciare già ora a farsi ‘seghe mentali’ sul Mondiale, ad esempio. Dopo il Giro si tirerà una linea pensando alla seconda parte, molto intensa. Le ribadisco che, tra Olimpiade e Mondiale, sceglierei i Giochi. Per me l’Olimpiade è l’evento più importante per ogni atleta. E’ stupenda“.

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