Catania, l’ad Lo Monaco spaventato dopo l’aggressione: “25 drammatici minuti, poteva scapparci il morto”

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L’amministratore delegato del club etneo ha parlato dell’aggressione subita sul traghetto Messina-Villa San Giovanni, un atto becero compiuto dagli ultras del Catania

Pietro Lo Monaco esce allo scoperto, prendendo di petto una situazione terribile capitatagli nella giornata di ieri sul traghetto Messina-Villa San Giovanni. Attorniato da un gruppo di ultras del Catania, l’amministratore delegato del club etneo è stato aggredito fisicamente e psicologicamente, ricevendo anche una testata.

Lo Monaco
LaPresse / Cafaro Gerardo

Intercettato oggi prima della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza convocata dal prefetto di Catania, il dirigente rosso-azzurro ha ammesso: “mi sento violato, sono stati venticinque minuti drammatici in balia di balordi. Poteva scapparci il morto. L’unica escoriazione ce l’ho dentro, nel cuore. Voglio sentire cosa hanno da dire loro, mi hanno convocato. La scorta? Sono cose che deciderà chi è competente in materia. Quello che è successo ieri, è accaduto in un luogo pubblico. Sono stato aggredito alle spalle e non lo so come ho avuto la lucidità di portarli fuori sul ponte. Io per 25 minuti sono stato in balia delle frasi più becere, delle accuse più becere e delle minacce più becere. Io denunce non ne faccio perché non ci sono abituato. Chi ha fatto quello che ha fatto si è firmato: ci sono telecamere, ci sono testimoni ed è davanti gli occhi di tutti quelli che è successo. Io mi auguro che questo episodio sia solo uno spunto per isolare e per cercare di fare ripartire il Catania. I tifosi, quelli che si spacciano per tali, non fanno queste cose. Non portano discredito al nome del Catania. Il Catania ha tanti tifosi che non parlano, che non vengono al campo e forse questa è la parte che dovrebbe insorgere. Quello che è accaduto ieri fa parte di un meccanismo in cui si dà voce e corpo a questa gente, il risultato è questo. Chi parla, chi commenta, i personaggi pubblici che hanno un ruolo devono capire che influiscono e in qualche modo indirizzano“.

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