Dal Milan a Zaniolo, Capello sottolinea: “i rossoneri hanno paura di giocare. Nicolò? Il più forte talento in Italia”

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L’ex allenatore friulano ha analizzato la situazione Milan e si è soffermato anche su Zaniolo, spiegando meglio le sue ultime uscite

Fabio Capello non risparmia il Milan, criticando l’atteggiamento mostrato dalla squadra rossonera nella sconfitta contro la Lazio. L’ex allenatore friulano ha attaccato duramente gli interpreti del gioco di Pioli, sottolineando come manchi coraggio e personalità.

Leao
Spada/LaPresse

Intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport, Capello ha sottolineato: “che la squadra sia in difficoltà, che i giocatori non siano di grandissimo livello lo sanno tutti, lo si vede. Ma quello che si vede maggiormente a San Siro è che giocano con paura, con timore e non stanno rendendo secondo il loro valore. Quando hanno il pallone fra i piedi non hanno la serenità per dare il meglio, penso a Paquetà. Pioli deve fare un lavoro psicologico. I problemi sono soprattutto nella testa, se non c’è personalità e tranquillità si fa fatica. Ci sono dei giocatori che hanno un certo valore, anche se ce ne sono pochi da Milan, ma hanno difficoltà a indossare questa maglia. Ci vorrebbe qualcuno, che in questo momento non vedo, un capitano che trasmetta dei valori, che ha ancora il Dna del vecchio Milan. La forza dell’allenatore è avere dei leader che fanno capire le idee di gioco ma riescono soprattutto a creare un gruppo nel convincimento di fare qualcosa di più. Il Leao di ieri sera mi ha innervosito, deve pensare che c’è una fase di partecipazione al gioco e invece gioca solo con la palla fra i piedi. Deve cambiare e fare qualcosa di più“.

Nicolò Zaniolo Roma
Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse

Capello poi è tornato sulla questione Zaniolo, spiegando meglio le sue parole: “sono un ammiratore di Zaniolo, è il più forte talento che abbiamo in Italia. Forse quando ho parlato di lui ho dimenticato il nome di Kean. Io stesso ho avuto dei giovani che si sono persi, vedi Cassano. Il razzismo? Perché non riusciamo a isolare i razzisti? Perché abbiamo dato loro importanza. Si sentono forti quando sono in gruppo e sono pecorelle quando non lo sono. Il razzismo non deve esistere. La reazione di Balotelli è stata importante e va appoggiata. Parliamo molto ma decisioni serie poche, basterebbero delle telecamere come succede in Inghilterra, ci vogliono decisioni, non parole“.

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