La Roma supera 0-3 il Basaksehir e punta ai sedicesimi di Europa League. La squadra di Fonseca domina ed esprime un bel calcio offensivo: perché non puntare a vincerla questa competizione?
Serviva un segnale forte e la Roma ha risposto presente. Non solo un grande ruolino di marcia in campionato, ma anche un percorso in portante in Europa da curare in parallelo per i giallorossi chiamati alla delicata trasferta di Istanbul, città dal clima calcisticamente sempre caldissimo, contro il Basaksehir in striscia positiva da 13 risultati in tutte le competizioni. L’ultima sconfitta? Il 4-0 subito proprio contro la Roma all’andata.
Risultato quasi replicato quest’oggi, con i giallorossi capaci di vincere per 0-3 grazie ai gol di Veretout, Kluivert e Dzeko. Una bella Roma, senza turnover al netto delle assenze per infortunio di Florenzi e Cristante, che non sottovaluta la competizione pur dovendo difendere il quarto posto in campionato ottenuto in coabitazione con il Cagliari, da inseguitrici del calibro di Napoli e Atalanta (e Milan?).
Squadra concentrata, offensiva, a tratti anche bella da vedere. Fonseca, abituato ai palcoscenici europei con il suo Shakhtar, non è abituato a fare da comparsa oltre i confini nazionali. L’allenatore portoghese ha rigenerato Dzeko, decisivo anche in Europa, tiene sulla corda la grande batteria di esterni sempre pronti a colpire, ha consegnato a Veretout le chiavi del centrocampo ed è riuscito anche a registrare la difesa con l’inedita e giovane coppia Mancini-Smalling. Gli applausi, di una piazza sempre complicata per gli allenatori, se li merita tutti.
Adesso tocca restare concentrati anche per l’ultima gara, contro il Wolfsberger già eliminato, per archiviare il passaggio del turno. E poi… magari provare anche ad andare fino in fondo. Sperando in un sorteggio favorevole nei primi turni e nel recupero degli infortunati, la Roma potrebbe tranquillamente affrontare le due competizioni senza grossi problemi. Il livello delle avversarie, in attesa di scoprire chi ‘scenderà’ dalla Champions League non è nemmeno così alto. Oltre ad Arsenal e Manchester United, due squadre superiori nell’organico ma spesso incostanti, gli ostacoli principali sarebbero Siviglia e Porto, non proprio due corazzate. Dunque perché non sognare in grande?