Formula 2, Mick Schumacher e i segreti di papà Michael: “mi ha insegnato parecchi trucchi, ma mi ha fatto anche… sbagliare”

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Il giovane pilota tedesco ha parlato della sua carriera, ammettendo di aver avuto molte dritte da suo padre durante la crescita

Agli albori della sua carriera, Mick Schumacher preferiva utilizzare il cognome della madre Corinna per abbassare la pressione ed evitare che tutti gli occhi fossero puntati su di lui.

AFP/LaPresse

Una volta entrato nelle categorie ‘Formula‘, tutto è cambiato e Schumi Jr ha deciso di utilizzare il cognome del padre. “Direi che è un altro vantaggio per me, prima di correre nelle categorie formula ho sempre usato il nome di mia madre o ‘junior’. Questo ha reso un po’ minore la pressione e mi ha dato il tempo di crescere e migliorarmi” le parole di Mick al podcast Road to F1. “Dal momento in cui ho iniziato le formule, è stato un buon momento per ripensarci, mettendo il mio vero cognome sulla macchina. Se ho guidato più liberamente quando il cognome di mia madre era sull’auto? Non direi. Quando sono state scattate le foto, sono sempre stata la persona che ha gentilmente chiesto se gli sarebbe piaciuto farlo in modo da poter proteggere la propria privacy. Mi ha anche dato l’opportunità di imparare ad essere veloce. E’ stato molto positivo per me“.

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La carriera di Mick procede a gonfie vele e il cognome ha aiutato: “ha funzionato molto bene per me. Ho avuto alcuni primi weekend interessanti con una vittoria di Formula 4 nel mio primo weekend di gara, non c’è niente di meglio di così. Quindi, nelle tre gare successive, ci furono due incidenti. Un inizio speciale. Nel secondo anno con Prema, abbiamo dimostrato che era orribile per me, dopo di che lo abbiamo portato al livello successivo. Mio padre mi ha dato molti suggerimenti e mi ha svelato diversi trucchi ma soprattutto mi ha anche lasciato libero di fare errori perché è attraverso gli errori impari di più e questo lui lo sapeva“. Ai microfoni di “Motorsport-Magazine.com”, Mick ha infine rivelato: “la mia Ferrari dei sogni è la 458 Italia, è un’auto per la quale mio padre ha dato un grande contributo. Ha lavorato molto con gli ingegneri in fase di sviluppo e il motore ad aspirazione naturale integrato sembra semplicemente fantastico. Sento direttamente il DNA di mio padre in ogni Ferrari e questo mi riempie di orgoglio“.

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