Caso Pantani – A Le Iene le clamorose rivelazioni dello spacciatore del Pirata: “Marco è stato ucciso, cercate i soldi” [VIDEO]

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Novità clamorose sulla morte di Marco Pantani: parla lo spacciatore del Pirata

Sono passati 15 lunghi anni dalla morte di Marco Pantani, ma ancora le cause del decesso del Pirata rimangono misteriose. La Procura di Rimini non ha ritenuto utile riaprire le indagini sulla morte di Pantani, avvenuta il 14 febbraio 2004, nonostante diversi punti interrogativi.

A creare scompiglio e far discutere, sperando in una nuova riapertura del caso, ci pensano però Le Iene, che oggi hanno mandato in onda un’esclusiva intervista allo spacciatore di Pantani, che ha parlato per la prima volta dopo aver scontato la sua pena in carcere.

marco pantaniIo ho patteggiato quando ho visto che il pubblico ministero e i giudici non volevano la verità. In quel periodo Marco veniva solo da me, non rischiava che nessuno lo veniva a sapere. Marco non è morto per la cocaina, Marco è stato ucciso, non so perchè all’epoca giudici e polizia non sono andati fino in fondo. Io sono convinto che Marco quando è stato ucciso era anche lucido. Al 100% non ha fatto uso di droghe al Residence Le Rose, dobbiamo vedere chi l’ha messa quella cocaina nella stanza, Marco non sniffava la droga, la fumava soltanto, in quella stanza c’erano tracce di chi la tirava. Quindi chi ha creato quelle scene non era informato bene, tracce di chi fuma crack non ce ne sono. C’è una pallina a terra, una striscia creata su un foglio di carta dell’albergo. Chi fuma crack usa bottiglie di plastica“, ha dichiarato Fabio Miradossa, convinto che la quantità comprata da Pantani il 9 febbraio non sarebbe potuta durare fino al 14 febbraio, ma che Marco l’abbia consumata in massimo due giorni.

marco pantaniMarco ha prelevato 20 mila euro, io al pubblico ministero dissi cercate i soldi, chi ha ucciso Marco cercava i soldi. Quei soldi erano per me. Io ero a Napoli perchè avevo il compleanno di mia nipote, poi ho deciso di mandare qualcuno da Marco. Veneruso è andato, ha fatto lo scambio e non ha preso soldi. Il 14 sono risalito, nessuno mi ha detto che Marco era ancora in albergo di fronte casa mia, sono arrivato non ho visto nessuno, sono andato a casa, ho portato la mia ex ragazza a lavorare, ho acceso il televideo ho visto quello che era successo e nel panico sono tornato a Napoli. Non si può morire con 15/20 grammi. Se li fumi possono durare 4-5 ore, una nottata. I soldi erano un po’ un debito vecchio un po’ una fornitura, io non avevo problemi con Marco. Non so chi poteva saperlo, magari Marco ha cercato anche qualche altro spacciatore, fatto sta che mancano i soldi, nessuno li ha mai trovati“, ha aggiunto, certo che Pantani non si sia suicidato: “non scherziamo proprio, marco può essere stato un debole che ha reagito buttandosi nella droga, ma che si voleva uccidere assolutamente no“.

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