L’ex giocatore della Juventus ha fatto il punto sull’attuale stagione, soffermandosi sul sogno Champions e su Dybala
Il digiuno europeo della Juventus diventa di anno in anno sempre più pesante, sono infatti ben 23 quelli trascorsi dall’ultimo trionfo, un tempo davvero troppo lungo per un club come quello bianconero.
Ogni stagione sembra sempre quella giusta, prima del brusco risveglio che ormai ciclicamente accompagno la società del presidente Agnelli dal 95-96, una situazione davvero paradossale che Alessandro Del Piero ha provato a spiegare ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “due finali nelle ultime cinque edizioni, una squadra esperta e competitiva, il giocatore che fa la differenza: Ronaldo. Non è una questione di essere ottimisti, è consapevolezza della forza di un’ottima squadra. Prima o poi arriverà quel momento. La parola fallimento nella stagione dell’ottavo scudetto di fila non mi piace, l’eliminazione contro l’Ajax certamente brucia ancora. Sarà una molla in più. La Juve ha giocato due partite mediocri contro una squadra che si è dimostrata più forte. Anzi, direi tre partite mediocri su quattro, contando anche l’andata contro l’Atletico. Se una squadra gioca meglio e ti batte, non è una maledizione: è lo sport“.
Su Ronaldo, Del Piero ha le idee chiare: “nella fase a eliminazione diretta, la Juventus ha segnato cinque gol in quattro partite: li ha fatti tutti Ronaldo. Un dato significativo su quanto conti avere un giocatore così nei momenti decisivi. Cristiano non basta per vincere, ma non si può dire che non abbia fatto quello per cui è stato comprato. E farà ancora meglio in questa stagione. Non c’è un modo per evitare di desiderare di vincere con tutte le proprie forze. Per esperienza personale, so che quella voglia è un motore inesauribile. Lo dice uno di una generazione che ha vinto il Mondiale all’ultima occasione e lo scudetto 2012 con la Juve che nessuno credeva possibile. Contro l’Ajax secondo me c’è stata mancanza di coraggio, la squadra ha subito la forza di un Ajax scintillante, perfetto. Di sicuro la Juventus non ha offerto una prestazione all’altezza dell’avversario e del livello necessario per fare la differenza in Champions. Si può parlare di gioco, certo. Ma anche di condizione“.
Da Ronaldo a Dybala, Del Piero non può far finta della situazione che vive la Joya: “è certamente più complessa di un anno fa, ma sono sicuro che Paulo possa ancora essere determinante. Il problema ora è che non dipende solo da lui, ma dalle occasioni che avrà. Quando arriverà il suo momento, non avrà prove d’appello. Serve grande solidità mentale, non deve perdere la fiducia in se stesso. Uno con quel talento non si può perdere. Mi ha sorpreso l’addio di Allegri, pensavo che sarebbe rimasto. Per quanto riguarda Sarri, è un allenatore da grande squadra, non mi stupisce che la Juve abbia puntato su di lui per un nuovo progetto, su basi completamente diverse dal passato. La Juve viene prima di qualunque giocatore e di qualunque allenatore, l’errore da non fare è quello di non rispettare la storia e l’identità del club: non credo che Sarri corra il rischio di commetterlo“.