Una carriera partita in fattoria, Simona Halep regina di Wimbledon: un successo arrivato grazie al… seno

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Una storia tutta da raccontare quella di Simona Halep, riuscita finalmente a vincere il torneo di Wimbledon

La regina di Wimbledon è Simona Halep, la tennista di Costanza supera in due semplici set Serena Williams, vincendo così per la prima volta i Championships.

AFP/LaPresse

Una favola da raccontare quella della romena, capace di arrivare nell’olimpo del tennis partendo da una fattoria, quella dei propri genitori in cui si producevano latte e formaggio. Giornate passate tra gli animali, ma sempre con racchetta e pallina in mano, perché il tennis cominciava ad essere la sua vita. Nel 2009 debutta da professionista in uno slam, perdendo al secondo turno delle qualificazioni. Il problema non è l’inesperienza, bensì il… seno. Infatti a settembre di quell’anno, Simona Halep decide di ridurlo: “è stato il sacrificio più grande che ho fatto per raggiungere il traguardo che mi ero fissata da bambina. Sono convinta che non sarei potuta diventare una tennista forte con un seno così ingombrante“.

AFP/LaPresse

Da lì la scalata al successo, fino alla vittoria di oggi ottenuta a Wimbledon contro Serena Williams: “tutte le finali perse nel passato mi hanno aiutato a vincere quelle successive. Mi sento sempre terribilmente male quando devo giocare una finale Slam. L’emozione mi attanaglia lo stomaco e cerco di non pensarci. Dopo la vittoria di Parigi mi sono sentita di colpo appagata e alla fine dell’anno ero decisamente esausta. Mi sono presa una vacanza per ricaricarmi più come persona che come giocatrice. Mi sono rimessa a lavorare duramente su ogni aspetto del gioco e credo di essere stata ampiamente premiata. Lo avevo detto fin dall’inizio del torneo di Wimbledon che il mio sogno era diventare socia di questo fantastico club. E l’unico modo per farlo era vincere i Championships. A essere onesta, fino a prima dell’inizio del torneo, non ho mai pensato di poter giocare bene sull’erba. Ci sono tante giocatrici che sono molto più alte di me, che servono benissimo, che hanno potenza. Questa volta però è stato diverso e match dopo match ho acquisito la fiducia necessaria e la convinzione di poter vincere. Anzi di poter realizzare il mio sogno“.

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