Un recente studio ha evidenziato come la guida distratta, dovuta ad automobilisti dipendenti dallo smartphone, sia diventata un problema più grande di quanto pensiamo
Nonostante le leggi sempre più severe e le massicce campagne pubblicitarie provenienti da ogni direzione, dai dati sull’utilizzo del telefono alla guida, provenienti dallo studio di 1,8 milioni di utenti Zendrive tra il novembre 2018 e il gennaio 2019, emerge come i casi continuino ad aumentare tanto da poter definire questi soggetti come tossicodipendenti da smartphone.
Infatti, alla stregua di chi soffre di una dipendenza da sostanze stupefacenti, questi soggetti non riescono a staccarsi dal mondo virtuale nemmeno per il tempo di un breve tragitto in macchina.
Nell’ultimo anno, il numero di automobilisti indisciplinati è addirittura raddoppiato, quello che spaventa di più è il fatto che la guida distratta sia diventata un malcostume comune e trasversale all’interno della società, quasi come fosse la normalità.
Dai dati è emerso che in ogni tragitto in auto, i ‘tossicodipendenti’ da smartphone toccano fisicamente i loro telefoni quattro volte di più del conducente medio e il tempo che passano a guardare lo schermo è addirittura sei volte di più.
In pratica, il loro sguardo è ‘fuori strada’ per il 28% del tempo trascorso alla guida.
Molti tra gli automobilisti indisciplinati non si rendono conto di essere un problema, per la loro stessa incolumità ma, soprattutto, per gli altri. Il 93% di essi si definisce “sicuro” o “estremamente sicuro” quando, in realtà, nei pochi secondi in cui lo sguardo cade sul telefono l’auto avrà percorso centinaia di metri.
Inoltre le stesse persone che sono a conoscenza della pericolosità della guida distratta e condannano l’utilizzo di smartphone in auto, mentre sono alla guida si lasciano andare alla tentazione trasformandosi così nel ‘problema’ ed evidenziando una disconnessione cognitiva tra la conoscenza dei rischi e l’azione.