Alpinismo, l’italiano Cimenti sfida il Nanga Parbat: prima la scalata e poi la discesa con gli sci

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Lo scalatore italiano tenterà l’impresa insieme a due compagni russi, il 2 giugno è fissata la partenza per il Pakistan

L’alpinista e sciatore piemontese Carlalberto ”Cala” Cimenti partirà il prossimo 2 giugno per il Pakistan. Obiettivo: la scalata del Nanga Parbat, uno dei 14 Ottomila della terra, con discesa sugli sci da una via nuova. Un’impresa mai tentata prima d’ora. Saranno con lui in questa spedizione i russi Vitali Lazo e Anton Pugovkin, il cui progetto ”Death Zone Freeride” prevede la salita di cinque Ottomila senza ossigeno con discesa sugli sci.

Il Nanga Parbat rientra fra i loro obiettivi e per questo hanno chiesto a Cala di unirsi a loro in questa avventura. La Nanga Parbat Ski Expedition 2019, in preparazione sin dall’agosto dello scorso anno, ha come obiettivo quello di scalare la montagna in stile alpino, senza portatori di alta quota e senza l’ausilio dell’ossigeno, dalla parete Diamir (Nord-Ovest) seguendo la via che si presenterà più praticabile, per poi scendere con gli sci dalla vetta, se le condizioni di neve lo consentiranno, lungo una via mai scesa fino ad ora con gli sci. Se il meteo sarà favorevole, Cala Cimenti prevede un primo periodo di acclimatamento in giugno, per poi chiudere la spedizione entro la prima settimana di luglio.

La sfida è certamente impegnativa, ma allo stesso tempo estremamente affascinante -commenta Cala Cimenti – è ormai quasi un anno che Vitali, Anton ed io studiamo ogni angolo della montagna per poterla affrontare con la maggior consapevolezza possibile. Molto dipenderà anche dalle condizioni della neve e dal meteo. Per quanto ci riguarda, ci stiamo allenando al meglio per poter arrivare preparati a questo importante appuntamento. Certamente affrontando oggi il Nanga Parbat il pensiero non può non andare alle tristi vicende degli ultimi mesi, ma queste i devono servire per prendere ancora più seriamente il progetto che abbiamo in mente e a non sottovalutare in alcun modo la montagna”. (Red-Spr/AdnKronos)

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