Morte Marco Pantani – Le nuove agghiaccianti rivelazioni in Commissione Parlamentare Antimafia

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Importanti nuove rivelazione sulla morte di Marco Pantani: le dichiarazioni del generale Rapetto lasciano senza parole. Il caso del Pirata potrebbe riaprirsi?

Sono passati 15 lunghi anni dalla scomparsa di Marco Pantani e, ancora oggi, non è chiaro quale sia stata la reale causa del suo decesso. Tanti misteri irrisolti attorno al caso del Pirata, che è stato chiuso dalla giustizia, per la quale Pantani è morto per overdose. La famiglia di Marco non ha intenzione di arrendersi e continua a lottare per avere giustizia e scoprire perchè l’amato ciclista italiano sia effettivamente morto.

Foto Marco Rosi/Lapresse

Oggi sono spuntate delle nuove affermazioni agghiaccianti, a rivelarle è stato Umberto Rapetto, generale di brigata della guardia di finanza: “qualcuno era con lui quando la morte è arrivata“, ha affermato davanti alla Commissione Parlamentare antimafia.

Rapetto si è soffermato in particolare su alcune “macchie di sangue” e a come “era posto il braccio (al ritrovamento del cadavere, ndr): non si può pensare che sia stato lo stesso ciclista a spostarlo“.

Ma non finisce qui, il mistero si infittisce ancora: “si dice che Marco Pantani era sempre stato in quella stanza (in cui è stato trovato morto, ndr) e che era solo. Eppure andando a scavare, alcuni giornalisti hanno scoperto che lui da quella stanza è uscito”, nell’hotel vi erano infatti “dei sotterranei e un garage,  era un albergo usato forse anche per passare qualche ora in intimità, l’accesso dal garage era fuori da qualunque controllo“. Inoltre sembra addirittura che Pantani abbia più volte chiesto alla reception l’intervento dei carabinieri “perchè c’è qualcuno che dà fastidio“.

Marco Pantani
LaPresse

Infine non poteva mancare un commento sulla famosa pallina bianca ritrovata vicino al cadavere di Pantani: vi era un “enorme grumo di sangue sul pavimento con al centro una pallina bianca, intonsa, perfettamente bianca. È uno dei grandi misteri: nonostante sia stata nel sangue, la pallina non ne era stata intaccata“.

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