Inter, Marotta fa il punto sul caso Icardi: “se arrivassimo a chiedere i danni sarebbe un fallimento. Derby? Dico che…”

SportFair

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter fa il punto sul caso Icardi: l’Inter non chiederà alcun danno, si lavora per far ‘rientrare il problema’. In vista del derby la presenza dell’argentino dipenderà da Spalletti

La vicenda Icardi? C’è grande ottimismo. La quotidianità dell’Inter va avanti, ci sono altre situazioni, altri obiettivi, altre valutazioni, altri impegni, altre motivazioni, c’è di tutto. Quello che sta capitando a noi, anche se, forse, per i più è un fatto straordinario, capita in tutte le squadre. Ormai sono un veterano di questo lavoro e ne ho viste di tutti i colori, bisogna essere tranquilli, usare il bastone e la carota, gestire le cose con intelligenza e buon senso. Richiesta danni? Se arrivassimo a chiedere dei danni, sarebbe un grandissimo fallimento“. Così l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, sulla vicenda dell’attaccante argentino ai microfoni di Sky Sport.

Davanti a una situazione del genere è giuste che all’inizio, ci sia, magari, un atteggiamento duro e intransigente da parte della società, perché giusto che sia così -prosegue-. Per il resto, ripeto, siamo in una famiglia, in una comunità, da una parte ci sono delle regole, dall’altra c’è anche il buon senso da parte di chi governa questa società, dal presidente a tutti i dirigenti. Soprattutto l’allenatore che, comunque, è una persona attenta e matura, che ha delle grandi responsabilità. Quindi, all’interno di questa responsabilità ci sono delle metodologie, delle metodiche per gestire un gruppo, una squadra. Quindi, direi, guardiamolo veramente come un fatto, non dico naturale, ma un fatto che possiamo gestire nella tranquillità“.

Sulla presenza dell’argentino nel derby, il dirigente nerazzurro conclude. “Non lo so, è una domanda che esula anche un po dalle mie riflessioni. Se ragiono da uomo di calcio, dico che questa assenza forzata ha messo nelle condizioni di non avere quelle performance necessarie per essere nel gruppo, qualora rientrasse nel gruppo. Questo sono competenze che competono all’allenatore, è lui che deve sempre valutare le situazioni. Però, oggi fermiamoci a questo, perché è giusto fermarci“. (Int/AdnKronos)

Condividi