Dramma Caroline Wozniacki, il padre svela: “non sappiamo quanto ancora riuscirà a giocare. La malattia…”

SportFair

Caroline Wozniacki alle prese con tanti dubbi relativi al suo futuro: il padre della tennista non nasconde la possibilità che la malattia la porti al ritiro entro breve

La stagione passata è stata probabilmente la migliore della carriera di Caroline Wozniacki, essenzialmente per il titolo Australian Open messo in bacheca, il primo Slam, il più dolce, quello che le ha permesso di togliersi di dosso l’etichetta di “talentuosa ma perdente“. Stagione iniziata da numero 1, posizione poi ceduta a Simona Halep, e proseguita con qualche altra soddisfazione. La conclusione dell’anno però, ha lasciato l’amaro in bocca alla tennista e a tutti i fan. Wozniacki ha rivelato al mondo intero di soffrire di una forma di artrite reumatoide, malattia autoimmune e parecchio debilitante per un’atleta, che ne complicata allenamenti e partite.

Il padre della tennista, intervistato da ‘Sport.pl’, non ha nascosto che la giocatrice danese possa ritirarsi entro breve. In realtà il suo futuro appare alquanto nebuloso e dipende da quanto la mattia influisca sulle sue prestazioni. Wozniacki non ha giocato la sfida di Fed Cup contro la Polonia che ha messo a rischio la sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, forse il vero ultimo palcoscenico sul quale Wozniacki vorrà dire addio.

Papà Piotr ha spiegato: “non sappiamo per quanto tempo Caroline sarà ancora in grado di giocare a tennis. Per il momento pensiamo giorno dopo giorno e siamo contenti che lei possa svegliarsi ed essere in grado di allenarsi. Ha rinunciato alla sfida di Fed Cup perché non era in grado di competere e rappresentare il suo paese. Al momento è pronta al 50% e per lei non era abbastanza, per questo ha scelto di rinunciare. Quando giochi per la tua nazionale devi essere al 100%. Olimpiadi a rischio? Siamo consapevoli di questo rischio, ma d’altra parte non abbiamo certezze su questa stagione e in generale sul suo futuro come tennista. Dopo la diagnosi della malattia siamo in una situazione nuova”.

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