Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli non le ha mandate a dire dopo quanto accaduto ieri tra Pro Piacenza e Cuneo
“Siamo tutti in doverosa attesa del giudice sportivo. Questa vicenda del Pro Piacenza dimostra che è stato violato un punto di lealtà sportiva incredibile. Quando si decide di mettere in campo un massaggiatore è evidente che c’è una manovra chiarissima volta a inficiare un percorso e su questo il giudice dovrà decidere“. Sono le dire parole del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, che ai microfoni di Radio anch’io Sport su Rai Radio 1, ha commentato la sfida di ieri che ha visto il Cuneo battere 20-0 il Pro Piacenza che ha schierato sette ragazzini per evitare la retrocessione. “Perché è stato permesso al Pro Piacenza di scendere in campo con sette ragazzini? Perché li aveva già tesserati, era un atto precedente, in più è stato messo in campo anche un massaggiatore che è una cosa fuori dal mondo; aspettiamo le decisioni del giudice sportivo -prosegue Ghirelli-. Non avevamo altra strada per una questione di regolarità del campionato, Nell’ultimo Consiglio federale è stato deciso che dalla prossima stagione chi non pagherà gli emolumenti sarà escluso in corso di campionato”. “Perché il Pro Piacenza gioca? Perché se per caso non ci fosse stato questo elemento di irregolarità c’era il rischio di inficiare profondamente tutte le altre squadre. Questo caso poteva non esserci se ci fosse stata l’esclusione dal campionato per la mancata fidejussione, come noi chiedemmo questa estate come Lega Pro, secondo se l’iter per le violazioni compiute fossero definite in tempi certi“, sottolinea il n.1 della Lega Pro.
“Di fronte a questo l’unica possibilità che noi avevamo per non compromettere la regolarità del campionato era aprirsi alla possibilità di farli giocare e verificare all’interno di questo meccanismo il loro comportamento. Oggi vedremo col giudice sportivo cosa deciderà nel merito. Se il Pro Piacenza verrà escluso? Aspettiamo il provvedimento del giudice, mi faccia fermare al limite“, spiega Ghirelli. “Noi siamo l’unica Lega che è passata da 90 a 60 con una autoriforma tre anni fa e non si è risolto nulla. Quella riforma abbiamo tagliato 1/3 delle società. Il problema da porsi è che dobbiamo ragionare sul sistema del calcio italiano: qual è la mission e la sostenibilità di ogni campionato? Le regole che devono reggere questo progetto di riforma. Se non ragioniamo sul sistema non risolviamo il problema del calcio italiano partendo solo dalla serie C. Tutte e 3 le leghe si devono mettere attorno a un tavolo con la Figc per accelerare questo processo e decidere“, esorta Ghirelli. “C’è un altro dato che mi inquieta della vicenda del Pro Piacenza, che i genitori non si sono opposti a far scendere in campo e a far vivere una esperienza disastrosa a quei ragazzini per il solo scopo che ai loro amici, non dei bambini, potranno dire tra qualche hanno che hanno debuttato nel calcio professionistico. Hanno dato una lezione educativa veramente ignobile”, conclude. (Int/AdnKronos)