F1, a tutto Raikkonen: “troppe cazzate dai media. La comunicazione di Monza? Vi dico cosa ho chiesto alla Ferrari”

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Nel corso di una lunga intervista, Kimi Raikkonen ha raccontato molti lati nascosti del suo carattere, esprimendo anche il suo giudizio su Vettel e sulla Formula 1 in generale

Una vittoria che mancava da cinque anni, un modo perfetto per congedarsi dalla Ferrari, scuderia che Kimi Raikkonen lascerà al termine di questa stagione.

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Lo aspetta un biennale con la Sauber-Alfa Romeo, un’esperienza da vivere tutta d’un fiato alla soglia dei quarant’anni, che scollinerà ancora in pista a sfrecciare al volante di una monoposto. Intervistato in esclusiva da Motorsport.com, Iceman si è raccontato a 36o gradi, svelando lati del suo carattere davvero particolari: “quest’anno mi son trovato subito a mio agio con la macchina, ci sono stati dei weekend sfortunati, in cui purtroppo non è stato possibile concludere la gara. In generale però siamo riusciti ad essere sempre nella lotta per le posizioni di vertice, e diciamo che è stato più divertente rispetto agli anni precedenti. Per gran parte della stagione abbiamo dimostrato di poter battere la Mercedes, non serve dunque qualcosa di magico per farlo. Ci sono piccole cose che possono portarti a perdere punti come un ritiro, un errore o un incidente, e questo ha un impatto enorme nell’economia di un campionato“.

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Il discorso poi passa sulla prossima avventura alla Sauber-Alfa Romeo, che comincerà alla fine di questa stagione: “non è che proprio volessi restare, io voglio correre ma non mi esalta particolarmente l’idea di restare in Formula 1. Chiarisco: la gara sì, il resto no, quindi è stata una scelta un po’ complicata. Ho scelto di andare in Sauber per diversi motivi, perché sono convinto che abbiamo una buona squadra, che si possano fare delle belle cose insieme e in più sono anche vicino a dove vivo. La squadra è in una fase di grandi cambiamenti dopo anni difficili, magari all’inizio non sarà facile, ma è una sfida diversa, e potremmo sorprendere molta gente. E poi credo che sarà divertente. Mia moglie è stata favorevole, credo che avrò comunque più tempo da trascorrere in famiglia dal momento che la fabbrica di Hinwil è vicinissima a dove abito io, non più di quindici minuti”.

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Per quanto riguarda la comunicazione fatta a Monza circa il suo addio alla Ferrari, Raikkonen chiarisce: “non credo che avere o meno un contratto faccia la differenza quando sei in pista. L’unica cosa che ho chiesto alla Ferrari è stata di conoscere il mio futuro, non ero interessato al tipo di risposta, ma volevo sapere cosa era stato stabilito per poter fare le mie scelte professionali e di vita, questo è ciò che volevo. Non ho alcun risentimento in merito a quanto è stato deciso, sono contento di andare dove ho deciso di andare, e non cambia davvero nulla dal mio punto di vista, correrò comunque. Ogni squadra gestisce gli aspetti in modo leggermente diverso, pur perseguendo gli stessi obiettivi. Io l’ultimo a vincere il titolo in Ferrari? Non ci penso, magari un giorno mi fermerò e ci farò mente locale, ma se devo essere onesto è qualcosa a cui proprio non penso. La gente a volte me lo ricorda, ma magari tra poco non sarà più così, e ci sarà un nuovo campione del mondo in Rosso”.

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Daniele Badolato

Raikkonen poi prosegue nella sua analisi: “sento che la gente si lamenta perché la Formula 1 non è sempre esaltante come vorrebbe, ma se penso a quante cazzate ci sono nei media, storie, pettegolezzi e cose del genere, beh… credo che senza questi aspetti la Formula 1 sarebbe molto migliore. Quante volte vengono scritte cose false, che in realtà danneggiano l’immagine di questo sport, se ce ne fossero meno, o se non ce ne fossero più del tutto, sarebbe meglio per la Formula 1. Il mio rapporto con il presidente Marchionne? Personalmente sempre molto buono. Un rapporto genuino, schietto, poi gli italiani hanno un’attitudine unica nello scrivere grandi storie, a volte giuste altre sbagliate. Ma non posso che confermare che il mio rapporto è sempre stato diretto. Cosa non mi piace del mio lavoro? Viaggiare, se potessi guidare da casa fino alle piste forse sarebbe già meglio, perché non mi piace trascorrere così tanto tempo sugli aerei e negli aeroporti”.

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Stare lontano dai figli è un altro problema con cui Raikkonen deve convivere: “è un periodo in cui mio figlio è sempre attaccato alle mie gamba, e non è bello dirgli papà torna a casa tra due settimane’, ed anche la bimba più piccola sta iniziando a capire sempre di più, credo che il prossimo anno sarà più cosciente. Quando vai via hai sempre un pensiero in testa, e a volte quando sei lontano, magari stanco a fine giornata, capita di pensare ‘ma che cazzo sono qui a fare? Potrei essere a casa ora’. Ma credo sia normale per tutti coloro che trascorrono molto tempo lontano dalla famiglia. A volte mi chiedono quanti giorni all’anno passo lontano da casa, ma davvero non lo so, immagino che se lo facessi mi ritroverei a pensare ‘oh cazzo’. Mio figlio mi ha chiesto di guidare un kart, gli ho risposto che un giorno glielo farò provare. Se dovessero prendere questa strada non sarei proprio contentissimo, magari sarebbe un hobby, ma in ogni caso è troppo presto”.

VETTEL RAIKKONEN
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Quest’anno il Mondiale è ormai nelle mani di Hamilton per colpa degli errori di Vettel, anche se Raikkonen minimizza: “non so se ha fatto molti errori, in Germania è uscito ma le condizioni erano davvero molto difficili, e francamente non so quale impatto possa avere avuto questo episodio sul bilancio finale della sua stagione. C’è sempre gente che punta il dito qua e là dicendo ‘ecco perché!’. Se vuoi puntare il dito su qualcuno, ci sono milioni di cose che si possono tirare in ballo: ‘ah, se avesse fatto così il risultato sarebbe ottimo!’, ma a posteriori è molto facile dire cosa si doveva fare. Se guardi dieci anni indietro, trovi tante chiavi di lettura secondo le quali facendo una certa scelta e avresti vinto. Ma non serve a nulla“.

 

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