F1, Arrivabene sbatte i pugni sul tavolo: “vogliono destabilizzarci. L’addio di Raikkonen? Sarebbe stato meglio se…”

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Il team principal della Ferrari ha voluto sgombrare il campo dalle voci di possibili dissidi interni all’interno della scuderia

Non sono state settimane facili per la Ferrari, costretta a fare i conti non solo con i cattivi risultati in pista ma anche con le voci di alcuni dissidi interni.

Binotto e Arrivabene
LaPresse/Photo4

Critiche su critiche, che Maurizio Arrivabene ha voluto cancellare intervenendo ai microfoni di Motorsport.com poco prima di concentrarsi sul week-end di Austin: “ho avuto l’impressione che alcune persone non aspettassero altro, da quando sono in Ferrari, nel ruolo di team principal, ci ho sempre messo la faccia e continuerò a farlo. E dopo tre anni e mezzo ci può anche stare che un giorno i cavalli scappino dalla stalla… come probabilmente è successo a Suzuka. Questo ha dato adito, a chi non aspettava altro, di creare una polemica sul nulla. A me le discussioni non dispiacciono, sono i silenzi che mi preoccupano. Detto questo, è evidente che in dietro certe voci c’è anche l’interesse da parte di qualcuno di creare confusione e casino all’interno della nostra squadra. Quando sei leader del Mondiale basta un mezzo sorriso per trasmettere la sensazione di un gruppo con grande armonia, ma se scivoli in seconda posizione è normale che si sorrida meno. Forse dovremmo imparare a sorridere di più, se questo serve a non alimentare voci infondate. Siamo una squadra di professionisti che sta ancora lottando contro una grande team come la Mercedes, e non è qualcosa che si riesce a fare con una squadra allo sbando. 

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Nelle ultime tre gare abbiamo avuto un calo di forma, lo sappiamo, ma abbiamo analizzato la situazione e speriamo di aver risolto i problemi, la prova la avremo qui ad Austin. Poi non dobbiamo scordare che il nostro calo di forma è coinciso con la crescita della Mercedes, e le due cose insieme hanno determinato quanto abbiamo visto nelle ultime gare. Il mio addio? Ci sono state molte speculazioni, sono sempre stato a conoscenza dei piani del Dottor Marchionne, ed essendo stato sempre al corrente, non nascondo che sorrido davanti a certe speculazioni che prendono forma per mancanza di informazioni, storie che alla fine lasciano il tempo che trovano. Non posso aggiungere altro, considerando il mio ruolo in azienda, ma confermo che mi viene un sorriso quando leggo certe storie. Dico sempre che si vince e si perde insieme, bisogna mettere in conto delle sviste da parte dei piloti e del team. Mettersi oggi a calcolare i punti lasciati per strada dalla squadra e dal pilota, è un esercizio matematico che non cambia la classifica”.

LaPresse/Photo4

Sulla decisione di sostituire Raikkonen con Leclerc, Arrivabene sottolinea: “credo sia importante chiarire due aspetti. Kimi è sempre andato molto bene a Spa e a Monza, e lo stesso Kimi premeva per avere una risposta in merito al suo futuro. Sono convinto che sia meglio informare un pilota di una decisione del genere alla vigilia di un weekend di gara su una pista ‘amica’ rispetto ad un fine settimana che si preannuncia più in salita. Idealmente sarebbe stato meglio comunicarlo durante la pausa estiva, ma non eravamo ancora pronti, farlo dopo Monza avrebbe significato comunque essere alla vigilia del weekend di Singapore. Al di là delle speculazioni, sia Kimi che Sebastian sono due grandi professionisti con anni d’esperienza sulle spalle, non parliamo di due kartisti che hanno iniziato da poco a bazzicare le piste. Quello che si è detto sulle tempistiche di questa situazione sono valutazioni che trovo irrispettose nei confronti di piloti che sono dei grandissimi professionisti. E poi, lasciatemi dire, se Kimi reagisce ad una notizia di questo genere conquistando una pole position come ha fatto a Monza, allora varrebbe la pena farlo ogni weekend“.

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