Ciclismo, Elia Viviani non avverte la pressione: “sono diventato un simbolo dell’Italia, questo mi carica”

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Il corridore italiano ha parlato alla vigilia dell’Europeo su strada in linea, esprimendo le proprie sensazioni in vista di questo importante evento

A suon di vittorie, Elia Viviani sta diventando sempre più un simbolo per l’Italia intera. Quattordici successi in questo 2018, quattro tappe al Giro d’Italia e quel titolo di campione italiano ottenuto a Darfo Boario.

AFP/LaPresse

Per non parlare poi dell’oro europeo ottenuto nel quartetto agli Europei, accompagnato dall’argento nell’omnium. Il corridore italiano non lascia nulla e, oggi, sale in sella per l’europeo su strada in linea: “vi avverto, dopo la Vuelta ci sta che non mi vediate per un po’. Questa però è una stagione in cui sta andando tutto per il verso giusto e voglio sfruttare ogni occasione. Lo sento sulla pelle, e nella considerazione generale, che sono diventato un simbolo dell’Italia. Non mi pesa, anzi è un grande orgoglio. Mi carica” le parole di Viviani alla Gazzetta dello Sport. “Negli ultimi 12 mesi sono state le due sconfitte più pesanti, sì, ma non ci avevo riflettuto. Di sicuro cercherei di non ripetere la volata dello scorso anno, se si ripresentasse una situazione dello stesso tipo. Kristoff e Peter, come Degenkolb e Van Avermaet, sono reduci dal Tour e dovrebbero essere in ottima condizione. Avrei potuto arrivare a Glasgow con molti più dubbi, invece il secondo posto su strada a Londra di domenica 29 luglio mi ha fatto capire che il lavoro in altura a Livigno è andato bene. La condizione è buona. E il passaggio in pista mi ha dato tante soddisfazioni, perché il percorso verso Tokyo 2020 è cominciato ottimamente. Non sarà un Europeo ‘sempliciotto’. Mi aspetto una gara aperta, molto interessante. Domenica prossima ci sarà Amburgo dove cercherò di confermare il successo 2017. Ma ora, testa all’Europeo“.

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