Morte Marchionne – Serve più chiarezza! L’appello di Suppiger tra ipotetici errori e indagini della polizia

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Patrick Suppiger e la morte di Sergio Marchionne: il presidente dell’Associazione svizzera per la comunicazione e gestione delle crisi chiede l’intervento della polizia

E’ morto ieri mattina, all’ospedale universitario di Zurigo, l’ex manager italo-canadese Sergio Marchionne. Ricoverato da circa un mese a causa delle complicazioni durante un intervento alla spalla, l’ex numero uno Ferrari è scomparso ieri, lasciando un grande vuoto, ma anche un grande alone di mistero attorno a tutta la vicenda. Non è infatti ancora ben chiaro per quali motivi Marchionne avesse programmato un intervento alla spalla destra, inoltre non sono state svelate le cause del suo decesso. Secondo alcune ipotesi sembra che un arresto cardiaco, durante l’intervento, sia stato fatale: le condizioni di Marchionne sarebbero peggiorate sempre più nei giorni fino al decesso avvenuto ieri.

ferrari
Photo4/LaPresse

C’è chi però vorrebbe un po’ più di chiarezza e chiede l’intervento delle autorità. Stiamo parlando di Patrick Suppiger, presidente dell’Associazione svizzera per la comunicazione e gestione delle crisi, che a 20 Minuten ha dichiarato: “non è certamente un evento felice. Marchionne era un paziente di primo piano, che ha messo l’ospedale sotto i riflettori. Il caso non è ancora chiaro: cosa è successo esattamente? Cosa è andato storto? Un medico ha commesso un errore? E quanto è imperdonabile? C’è un’indagine della polizia? Complicazioni e morti fanno parte della medicina. In questo caso c’è però in gioco la buona reputazione dell’ospedale. Se un’eventuale negligenza non potrà essere dimostrata non sarà così grande. L’ospedale universitario gode di un’ottima reputazione. Questo potrebbe arrecare un reale danno d’immagine. Verrebbe a crearsi un circo mediatico che farebbe rimbalzare continuamente, screditandolo, il nome dell’ospedale sui media. Una buona comunicazione in questo caso sarebbe necessaria“.

Roberto Monaldo

Suppiger ha poi spiegato cosa, a parer suo, la clinica dovrebbe fare adesso: “comunicare il più rapidamente e in modo trasparente possibile quanto accaduto per contrastare la speculazione selvaggia. Naturalmente, si applica il segreto medico, ma tutto ciò che può essere detto pubblicamente sul caso deve essere comunicato. È importante esprimere tristezza per l’accaduto e dire chiaramente: Investigheremo e chiariremo eventuali responsabilità da parte dei medici“.

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