Giro d’Italia – La genialità di Vila colpisce ancora: ecco la nuova “strategia di gara” per Formolo

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Davide Formolo, grazie all’aiuto del DS Vila, avrà una nuova strategia individuale per provare ad essere performante nelle grandi salite del Giro d’Italia

davide formolo
Fabio Ferrari/LaPresse

La Bora Hansgrohe si è rafforzata parecchio grazie all’ingaggio di Davide Formolo. Il ciclista italiano sarà il leader della squadra tedesca per il Giro d’Italia e punterà alla vittoria della maglia rosa (anche se la concorrenza sarà elevatissima). L’anno scorso nella corsa in rosa, ‘Roccia’ ha dimostrato di avere grande stoffa e di essere pronto a palcoscenici importanti. Il veronese è molto giovane, ma ha carattere da vendere, basti pensare alla sua destrezza sia in salita che in discesa. Per essere al top della forma, il ciclista della Bora Hansgrohe alla ‘rosea’ ha ammesso di aver realizzato un apposito allenamento in Val Senales: “lassù non c’ero mai stato. L’hotel me l’ha consigliato Pozzovivo. Si sale e si scende in funivia. L’ultima è alle 16.30, non la devi sbagliare altrimenti ti devono venire a prendere col gatto delle nevi. Comunque è stata un’esperienza unica. Però non è stato l’unico stage in quota, prima della Liegi sono stato tre settimane al Teide”.

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Credits: @davide formolo

La scorsa stagione, Davide Formolo ha lasciato la Cannondale Drapac (l’odierna Education First Drapac powered by Cannondale) per approdare alla squadra tedesca. Il giovane italiano ha spiegato quali sono stati i principali cambiamenti: “tutto, dalla preparazione alla bici. Con Patxi Vila ho un nuovo metodo d’allenamento. Lavoro di più sulla forza e sugli esercizi in palestra, in bici invece mi alleno poco. Meno, dai. Prima mi allenavo quasi sempre con le “triplette”. Ora, invece, vado di “doppiette”: 3 ore il primo giorno, 5 il secondo e riposo il terzo. Però ginnastica la pratico sempre. Magari nel giorno di riposo faccio un’oretta a digiuno. Dicono che serva a bruciare i grassi. Ho modificato la posizione. Un po’ è normale, cambiando bici. Però ho abbassato decisamente la sella, circa 1,5 centimetri. Prima avevo problemi perché nel massimo sforzo mi si bloccava la parte bassa della schiena a sinistra. Ora la questione si è risolta. Oh, Patxi è bravo. Altrimenti Peter mica ci lavorerebbe”.

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