Giro d’Italia – Bramati preoccupato per la leadership di Viviani: il DS spiega i motivi della ‘crisi’ di Imola

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Davide Bramati, DS della Quick Step Floors, è preoccupato per la condizione fisica di Elia Viviani, attuale leader della classifica per velocisti

Elia Viviani sembra aver lasciato il turbo in Israele. La maglia ciclamino del Giro d’Italia non è più il corridore che si è fatto valere nel Medio Oriente, anzi è un lontano parente. Il ciclista della Quick Step Floors sta pagando dazio nelle ultime tappe disputate sull’Appennino, e ieri ad Imola, dopo un buon spunto, è precipitato in 145ª posizione a ben 9 minuti da Bennett della Bora Hansgrohe (vincitore della tappa di ieri e primo sfidante per la maglia ciclamino).

elia viviani
Gian Mattia D’Alberto/LaPresse

Una debacle inaspettata per il velocista che sta gettando delle ombre molto pericolose all’interno della Quick Step Floors. Davide Bramati, DS della squadra belga, alla ‘rosea’ ha dichiarato di essere preoccupato per la forma fisica di Viviani: “stava andando tutto bene fino a quando abbiamo girato a sinistra, c’era un po’ di vento. Elia si è un po’ perso con Sabatini, poi avevamo problemi di comunicazione e non si era capito subito che era nel secondo gruppo. Non so se per colpa dell’acqua, o per altri motivi. Dispiace che sia andata così, ci credevamo. Elia è arrivato veramente infreddolito, aveva levato la mantellina a quaranta chilometri dall’arrivo e ha fatto la parte finale più lentamente, visto che non era impegnato nella bagarre della volata. Siamo alla fine della seconda settimana, la stanchezza comincia a farsi sentire per molti. Preoccupato per la maglia ciclamino? Certo, perché siamo ancora davanti ma Bennett ha vinto. Se Elia non si sveglierà bene domani (oggi, ndr) toccherà agli altri prendersi la responsabilità di tirare”.

Elia viviani
Fabio Ferrari/LaPresse

Elia Viviani ha raccontato la sua (deludente) prestazione realizzata nella dodicesima tappa del Giro d’Italia: “è stata una giornata no. Non ero al posto giusto quando si è rotto il gruppo. E poi ho preso una ghiacciata. La maglia ciclamino è tutta in gioco, ma non ho mai pensato che potessi conquistarla facilmente. Ora non ho un gran vantaggio, anzi 22 punti sono niente. Ma preferisco averli di vantaggio, che essere dietro. Non è finita, avanti sempre”.

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