F1 – Verstappen si ‘mangia le mani’ a Montecarlo: “ho imparato la lezione, starò più lontano dai muri”

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Max Verstappen rammaricato per l’occasione mancata a Montecarlo, l’olandese giunge sul traguardo del Gp di Monaco in nona posizione

Daniel Ricciardo dopo aver trionfato sul circuito di Shanghai vince anche a Montecarlo. L’australiano in occasione del sesto appuntamento del campionato mondiale di Formula Uno conquista il primo gradino del podio nonostante i problemi riscontrati durante la gara con la sua monoposto. Seguono al pilota della Red Bull, il pilota della Ferrari Sebastian Vettel e quello della Mercedes Lewis Hamilton. Per Max Verstappen, partito dall’ultima posizione in griglia, è stata una gara dura ma audace. L’olandese è stato uno dei pochi piloti capaci di superare tra le ‘stradine’ di Montecarlo. Il pilota della Red Bull, giunto nono al traguardo, ha ammesso ai microfoni di Sky F1: “è stata una gara noiosa, perché qui a Monaco è sempre difficile tentare di superare, perché tutti cercano sempre di difendere la propria posizione. Qui però c’è tanto carico aerodinamico ed è una pista su cui è molto facile sbagliare. Ho cercato di fare il massimo, ci sono riuscito e penso di aver fatto anche qualche bel sorpasso. Certo che sono ancora deluso per quello che è successo ieri, però non posso più cambiarlo, quindi devo guardare ai lati positivi: abbiamo una gran macchina, ma sapevamo già che sarebbe stato così su questa pista. E’ un peccato che non possiamo dimostrarlo su ogni tracciato a causa del nostro deficit di velocità di punta. Ovviamente questa non è la posizione in cui avrei voluto chiudere la gara, ma oggi mi sono divertito. Quando parti dal fondo puoi fare solo del tuo meglio per rimontare. La lezione più grande è di stare lontano dai muri. E’ molto difficile spiegarlo però perché quando devi preparare la qualifica, cercando il limite, andare contro il muro è doloroso, ma lo fai perché stai dando tutto. Ho avuto un piccolo problema di concentrazione, ho toccato il muro interno ed è stato un peccato”.

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