Roberto Mancini potrebbe essere il nuovo allenatore della Nazionale italiana, il tecnico dello Zenit avvantaggiato dopo il “no” di Ancelotti
“Contatti con la Figc per la panchina della Nazionale? No, assolutamente, non ne abbiamo mai parlato. Ma un allenatore che riesce ad arrivarci credo debba esserne orgoglioso. Per chi fa il mio mestiere, se un giorno dovesse arrivare questa possibilità, sarebbe una cosa molto bella. Ma rimane tutto qui, perché alla fine non c’è ancora stato niente”. Roberto Mancini commenta così le indiscrezioni secondo cui sarebbe in pole per ricoprire il ruolo di ct dell’Italia dopo la presunta rinuncia di Carlo Ancelotti. “Io sono qui a San Pietroburgo e non conosco le situazioni, qualcosa ho letto ma sinceramente non sono al corrente di tutto”, si limita a dire Mancini ai microfoni di ‘La politica nel pallone’, rubrica di Gr Parlamento. “La Figc commissariata può incidere sulla scelta del prossimo ct? Mi sembra che con una federazione commissariata abbiamo vinto il Mondiale nel 2006. Magari è di buon auspicio…”, fa notare il tecnico jesino, attualmente alla guida dello Zenit San Pietroburgo.
“Ma io parlo di cose che non conosco e sono anche un po’ in difficoltà, ci saranno stati motivi più che validi per commissariarla. Poi possono esserci momenti di difficoltà, ma bisogna piano piano tornare su. Se arriva una telefonata dalla Figc? In Russia la linea è anche disturbata, vediamo…”, scherza Mancini. “Ci sono tanti allenatori bravi che possono allenare la nazionale e la scelta non sarà neanche facile”. Il nuovo ct avrà il difficile compito di riportare in alto l’Italia dopo lo shock della mancata qualificazione ai prossimi Mondiali: “L’Italia è sempre stata una delle nazionali più importanti nel mondo, quindi essere in questo momento un po’ indietro rispetto alle altre non è cosa bellissima per noi che amiamo il calcio e abbiamo sempre fatto il tifo per la nazionale”, sottolinea Mancini. “Si può iniziare un progetto? Tutti vogliono fare progetti, ma nessuno ha la pazienza di aspettare e quando si iniziano a perdere le partite dà fastidio a tutti. E’ un po’ più difficile fare progetti nel calcio”, osserva il ‘Mancio’.
“In questo momento la nazionale non ha i campionissimi che ha quasi sempre avuto nella sua storia, però credo che abbia bravi giocatori. E comunque in Italia di giocatori bravi ne nascono sempre, ci vorrà forse un po’ più di tempo e pazienza. Di questo se ne dovrà occupare il prossimo ct. In ogni caso -continua- non vedere la Nazionale al Mondiale non sarà una bella cosa, non sarà il solito Mondiale. La speranza è che l’Italia torni a essere come sempre tra le prime al mondo e non ventesima nel ranking, perché questo stona un po'”. (Spr/AdnKronos)