Volta a Catalunya – Laengen ad un passo dal sogno: “peccato aver perso questa occasione”

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Sfiora l’impresa Laengen nella quinta tappa della Volta a Catalunya: il ciclista dell’UAE Team Emirates battuto solo da Pantano 

Una lunga fuga per cercare il primo successo World Tour in carriera, una giornata trascorsa guidando per più di 190 km la 5ª tappa della Volta a Catalunya (Llivia-Vielha Val d’Aran di 212,9 km, percorso punteggiato da tre salite impegnative) in compagnia di altri 11 attaccanti: gli sforzi di Vegard Stake Laengen, corridore dell’UAE Team Emirates, non sono stati sufficienti per centrare il bersaglio grosso. Il generoso norvegese della formazione emiratina, avvezzo alle lunghe fughe, è stato beffato in vista del traguardo dal colombiano Pantano: lungo l’ultima salita di giornata, con scollinamento a 14 km dal traguardo dopo il tunnel de Vielha, Laengen e il corridore della Trek Segafredo erano rimasti soli al comando della gara, riuscendo nella discesa verso l’arrivo a evitare il rientro del gruppo degli uomini di classifica. Nel finale, Pantano è stato più svelto di Laengen, costretto ad accontentarsi del 2° posto. Martin e Ravasi hanno tagliato il traguardo con il gruppo principale, a 14” dal vincitore: in classifica generale, l’irlandese si trova ora in 18ª posizione a 1’54” dal leader Valverde. Caduta in avvio di gara per Atapuma, in grado comunque di raggiungere il traguardo nonostante una escoriazione al ginocchio sinistro e una contusione alla mano destra (saranno valutate più attentamente dallo staff medico del team). Giornata tranquilla per Fabio Aru. Laengen ha così commentato la sua gara:

“la giornata è stata positiva per me sotto tanti punti di vista: sto trovando una buona condizione fisica, pur essendo solo alla mia seconda gara stagionale, e ho avuto dalla squadra il via libera per poter provare a sfruttare la mia propensione per le fughe. In avanscoperta c‘erano corridori tutti potenzialmente vincenti, il finale era impegnativo, quindi la situazione era difficile da controllare: il vento frontale non consentiva attacchi solitari, ho considerato Pantano un buon alleato per cercare di portare un contrattacco fino al traguardo ed evitare la forte rimonta del gruppo degli uomini di classifica. Dopo l‘ultima rotonda non ho trovato una buona posizione per essere efficace in volata, peccato aver perso questa buona occasione”.

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