Il Giro delle Fiandre ai raggi X: ecco tutte le informazioni sulla classica belga

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Il Giro delle Fiandre sarà la grande classica che aprirà il mese di aprile. Ecco tutte le informazioni sul percorso, sui favoriti e sugli orari della corsa belga

Vincenzo Nibali
LaPresse/Spada

Domenica 1 aprile, giorno di Pasqua, si correrà il 102° Giro delle Fiandre 2018 o Ronde Van Vlaanderen. È la seconda classica monumento della stagione dopo la Milano-Sanremo vinta da Vincenzo Nibali, che sarà al via della corsa belga per la prima volta in carriera. Partenza ufficiale alle ore 10,45 da Anversa e arrivo a Oudenaarde dopo 266 chilometri. Lungo il percorso 5 settori di pavè e 18 muri, la maggior parte dei quali in pavè. Iscritte 25 squadre da sette corridori ciascuna, per un totale di 175 partenti. Tra i presenti il vincitore della scorsa stagione Philippe Gilbert.

Il percorso

giro delle fiandreNei primi 90 chilometri non ci sono grandi difficoltà e potranno tentare l’avventura gli outsider delle squadre meno forti e i gregari dei gradi favoriti. Il primo settore in pavè è dopo 87 chilometri a Lippenhovestraat di 1300 metri seguito dal secondo settore, il Paddestraat di 2300 metri. I settori in pavè sono 5, per un totale di 8 chilometri e mezzo. Il settore più lungo è l’ultimo, il Mariaborrestraat di 2400 metri a 40 chilometri dal traguardo. Al chilometro di gara 110 ci sarà la prima zona rifornimento – la seconda è al chilometro 189 – poi iniziano i muri. Si comincia con l’Oude Kwaremont, che anche quest’anno si dovrà percorrere tre volte: una dopo 121 chilometri, una dopo 210 e l’ultima a 18 chilometri dall’arrivo. L’Oude Kwaremont è uno dei muri più importanti e duri della gara. È lungo 2200 metri con una pendenza media del 4 per cento e punte oltre l’11 per cento. Nei 50 chilometri successivi all’Oude Kwaremont ci sono altri sette muri. Tra uno e l’altro non ci sono mai più di 10 chilometri, ma tra il Leeberg e il Berendries (il quinto e il sesto) ci sono appena quattro chilometri. L’ultimo di questa prima serie di muri è Kappelmuur – conosciuto anche come muro di Grammont o Muur – il più famoso e iconico della Ronde reinserito nel percorso nel 2017 dopo quattro anni. In 750 metri ha un dislivello di 90 metri, con una pendenza media del 9 per cento e massima del 20 per cento. La salita termina ai piedi di una cappella che dà il nome al muro e tutti gli anni una folla di tifosi si raduna su quella breve salita per seguire la corsa rendendo il passaggio molto suggestivo.

Tra il chilometro 170 e il chilometro 210 ci sono due muri, il Pottelberg e il Kanarieberg, prima del secondo passaggio sull’Oude Kwaremont che è seguito dopo appena tre chilometri dal Paterberg, un muro breve – appena 350 metri – ma molto duro. Ha una pendenza media del 13 per cento e una massima del 20. A questo punto mancheranno 55 chilometri e la gara entrerà nel vivo. Proprio durante il secondo passaggio sull’Oude Kwaremont, nel 2017 Philippe Gilbert è scattato e non lo hanno più ripreso. Dopo l’accoppiata Oude Kwaremont-Paterberg in otto chilometri ci saranno tre muri: il Koppenberg – uno dei più famosi e forse il più duro, con pendenze fino al 22 per cento – e lo Steenbeekdries di 700 metri e il Taienberg di 530 che termina a meno di 40 chilometri dall’arrivo. A 27 chilometri dal traguardo c’è il Kruisberg, che è il muro più lungo con 2500 metri ma è asfaltato e non è particolarmente ripido. A questo punto il gruppo dei migliori dovrebbe aver già ripreso tutti gli eventuali fuggitivi. Ai meno 18 ci sono gli ultimi due muri: Oude Kwaremont e Paterberg, di nuovo loro. Dopo il Paterberg ci sono ancora 14 chilometri pianeggianti che portano a Oudenaarde, nelle Fiandre Occidentali, dove ci sarà l’arrivo tra le 17 e le 17.15. Negli ultimi 5 chilometri non ci sono più curve vere e proprie e la strada è larga e piatta.

I FAVORITI

peter sagan
Fabio Ferrari/LaPresse

La nazione con più atleti al via è il Belgio con 49 corridori. Ci sono 16 italiani. Alla partenza ci saranno anche tutti gli ex-vincitori del Fiandre ancora in attività: Stijn Devolder della Verdans Willems-Crelan che ha vinto nel 2008 e nel 2009, Alexander Kristoff della UAE-Team Emirates che ha vinto nel 2015, Peter Sagan della Bora-Hansgrohe che ha vinto nel 2016 e Philippe Gilbert, vincitore l’anno scorso. La squadra sicuramente più attrezzata è la Quick-Step Floors. Molti suoi gregari potrebbero essere capitani in altre squadre e ha due dei corridori favoriti per la vittoria finale: Philippe Gilbert e Niki Terpstra. I due sono arrivati in prima e terza posizione l’anno scorso e quest’anno sono molto in forma. Una settimana fa Terpstra ha vinto in solitaria l’E3 Harelbekesu un percorso simile al Fiandre e Gilbert è arrivato secondo.

Philippe GilbertAltro grande favorito è il campione del mondo Peter Sagan. Lui il Fiandre l’ha vinto nel 2016 dopo un secondo posto nel 2013 a 23 anni dietro a Cancellara. L’anno scorso era in corsa per la vittoria, ma ai meno 17, quando Gilbert era a un minuto di vantaggio, ha colpito una transenna ed è caduto. Quest’anno può contare su una squadra più forte, grazie all’acquisto di Daniel Oss che nelle corse del Nord si trova bene. Anche Van Avermaet è uno di quelli che domenica potrebbe finalmente vincere il Giro delle Fiandre, dopo che negli ultimi quattro anni è arrivato tre volte sul podio. È fiammingo e la corsa passerà nella sua città natale. Tra quelli che hanno serie possibilità di vincere c’è ancora Alexander Kristoff della UAE Team Emirates. Kristoff ha vinto il Fiandre nel 2015 ed è il campione europeo in carica. Quest’anno rispetto al 2015 ha vinto di meno – solo una tappa all’Abu Dhabi Tour e una al Tour dell’Oman – ma due settimane fa è arrivato quarto alla Milano-Sanremo e se arriva un gruppetto è da tenere d’occhio. Tra le possibili sorprese quella meno sorprendente sarebbe Michal Kwiatkowski. Al Fiandre non ha mai fatto bene, ma in carriera ha vinto Mondiale e Sanremo e alla Tirreno-Adriatico di quest’anno si è fatto vedere in forma. Poi ci sono i belgi: Tiesj Benoot che è del ’94 e ha vinto la Strade Bianche e Sep Vanmarcke che ieri è arrivato terzo alla Dwars Door Vlaanderen. Gli outsider sono Stjin Devolder che ha vinto il Fiandre nel 2008 e nel 2009, ma poi non ha più ottenuto grandi risultati in carriera e ora corre in una piccola squadra e Zdenek Stybar, uno di quelli che se non corresse nella Quick-Step, in una gara così sarebbe capitano e anche favorito, visto come sa guidare la bici e i suoi due secondi posti alla Parigi-Roubaix del 2015 e del 2017.

GLI ITALIANI

Alessandro Ballan
LaPresse\Franck Faugere

L’ultima vittoria di un italiano al Giro delle Fiandre è quella di Alessandro Ballan nel 2007. L’anno scorso sei italiani si sono piazzati tra i primi venti, di cui tre nei primi dieci: Sacha Modolo in sesta posizione, Filippo Pozzato in ottava e Sonny Colbrelli in decima. L’italiano che ha più possibilità di vincere la Ronde è Matteo Trentin, che l’anno scorso correva nella Quick-Step. Quest’anno si è trasferito alla Mitchelton-Scott proprio per poter essere capitano nelle classiche. Trentin ha 28 anni, è nel pieno della maturità per uno sportivo e in carriera tra le altre cose ha vinto due tappe al Tour de France e due Parigi-Tours. Occhio anche a Gianni Moscon. Non ha ancora 24 anni ma l’anno scorso è arrivato quinto alla Parigi-Roubaix e quindicesimo al Fiandre. Probabilmente dovrà lavorare per Kwiatkowski, ma quella di domenica è una corsa imprevedibile. Sacha Modolo e Sonny Colbrelli sono due corridori veloci e dopo i piazzamenti del 2017, può essere che quest’anno provino a puntare a un piazzamento sul podio. Per restare in ambito di giovani, da segnalare anche la coppia UAE Emirates Filippo Ganna e Olivero Troia, rispettivamente di 21 e 23 anni. Il bicampione del mondo inseguimento ama il Nord, avendo vinto la Parigi-Roubaix Éspoir e l’anno scorso a vent’anni ha già partecipato al Fiandre, senza riuscire a finirlo. Troia è un buon passista e l’anno scorso si è fatto vedere nella fuga della prima ora. E poi c’è Vincenzo Nibali. Non ha mai partecipato al Giro delle Fiandre, forse non l’ha nemmeno preparato. Dovrebbe lavorare per Colbrelli ma non ha nascosto un qualche interesse per la Ronde. Dalla sua la consapevolezza di essere diventato, con il successo alla Sanremo, un corridore anche da classiche. Il risultato importante l’ha già raggiunto e potrà quindi correre con la tranquillità di quello che non deve dimostrare nulla. Se ci sarà l’oppportunità siamo sicuri che proverà ad inventare qualcosa, sospinto da una condizione già ottimale e, magari, dalla pioggia… elemento che lo esalta.

DIRETTA TV E SU WEB

La Rai ed Eurosport trasmetteranno il Giro delle Fiandre in diretta dall’inizio alla fine. Su Eurosport la diretta durerà ininterrottamente dalle 10.15 fino alla fine della gara. La Rai trasmetterà la corsa su Raisport+ (canale 57) dalle 10.15 alle 14.30 e poi su Rai 3 dalle 14.35 fino alla fine. Si può seguire il Fiandre in streaming sul sito Rai.tv oppure sull’app Raiplay. (da bicitv.it)

FIANDRE ANCHE PER LE DONNE

Anna van der Breggen
Massimo Paolone/LaPresse

Previsti 151 km con partenza e arrivo a Oudenaarde. I primi 50 km sono tutti in falsopiano con tre settori in pavé: Lange Munte (2,5 km), Lippenhovestraat (1,2 km) e Paddestraat (1,5 km). Le atlete affronteranno poi il primo degli undici muri in programma, Edelare, seguito subito dopo dal Wolvenberg. Ci saranno poi altri due tratti in pavé: Holleweg (1,4 km) e Haaghoek (1,9 km) e tre brevi muri in rapida successione Leberg, Berendries, Tenbosse. A 60 km dal traguardo arriverà un momento chiave: la scalata al mitico Muur, 1.2 km in pavè al 6,3%. Poi ci sarà un tratto per rifiatare e altri due muri Pottelberg e Kanarieberg. Si entra così nel gran finale con tre muri tutti in pavé: Kruisberg (3 km al 4.0%), Oude Kwaremont (2.2 Km al 4.0%) e il breve ma durissimo Paterberg (400 metri al 9.4%). Dallo scollinamento al traguardo 12 km tutti pianeggianti. Difficile trovare una favorita assoluta per questa corsa anche se le olandesi, sparse nelle varie società, rappresentano sempre il punto di riferimento. Quasi tutti i top team avranno due atlete in grado di lottare per il successo. La Boels – Dolmans potrà contare sulle olandesi Chantal Blaak e Anna Van Der Breggen. La campionessa del mondo ha ben figurato nelle classiche fino ad ora e domenica andrà a caccia del primo successo in maglia iridata. Per quanto riguarda invece la campionessa olimpica, il Fiandre è una delle poche corse che non ha già in palmares, ma con uno dei sui poderosi attacchi cercherà di staccare tutte sugli ultimi muri. La Sunweb punterà sulla statunitense Coryn Rivera, vincitrice lo scorso anno, e sull’olandese Ellen van Dijk, reduce dalla vittoria all’Attraverso alle Fiandre. Diverse carte anche per la Mitchelton-Scott che potrà contare sull’australiana Gracie Elvin, seconda un anno fa, sull’olandese Annemiek van Vleuten e su Jolien d’Hoore, che ha vinto a La Panne. In caso di arrivo allo sprint possiamo sperare nella nostra Marta Bastianelli (Alè Cipollini), reduce dallo straordinario successo alla Gand-Wevelgem. Out invece Elisa Longo Borghini, vincitrice nel 2015, che non prenderà a causa dell’influenza.

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