F1 – Clima elettrico in conferenza stampa, Horner e Arrivabene si non se le mandano a dire: il caso Mekies divide Ferrari e Red Bull

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Nel corso della conferenza stampa dei team principal, Maurizio Arrivabene e Chris Horner si sono beccati sul caso Mekies

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LaPresse/Photo4

Il caso Mekies continua a far discutere, creando polemiche e attriti tra i top team di Formula 1. Se la Mercedes e Toto Wolff però non intendono entrare nel merito della questione, la Red Bull dimostra ogni giorno di più di essere infuriata con la Ferrari, per aver violato un gentlement agreement stipulato nel corso dell’ultimo Strategy Group. Una situazione che ha creato un clima elettrico nel corso della conferenza stampa dei team principal a Melbourne, a cui hanno partecipato Maurizio Arrivabene e Chris Horner (oltre a Wolff) con il boss della Red Bull infuriato con la scuderia di Maranello.

“L’elemento deludente è che abbiamo discusso della questione di Marcin e c’era un grosso scombussolamento riguardo a questa situazione. La Renault ha accettato di dare un gardening ma si era detto che sarebbe stato inaccettabile se ciò si fosse ripetuto. Chiaramente ci sono leggi locali diverse in ogni Paese ma è stato però concordato all’interno dello Strategy che nonostante le leggi di ogni parte del mondo, non avremmo violato il nostro accordo. C’era stata una dichiarazione congiunta dei vari team in cui ci impegnavamo a prendere una posizione chiara. Alcuni team spingevano affinché il gardening fosse addirittura di tre anni, la cosa deludente è che quell’incontro ha avuto luogo sei settimane fa e la trattativa tra la Ferrari e Mekies stava avendo luogo proprio in quello stesso momento. E’ stato inutile, se quell’accordo è stato aggirato io mi chiedo che utilità abbiano i nostri incontri. La cosa particolarmente deludente è che è stata proprio la Ferrari a spingere per i tre anni di gardening, salvo poi andare a chiudere l’accordo per Mekies. Mi chiedo che utilità abbiano gli Strategy Group”.

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Una dichiarazione che non ha lasciato indifferente Maurizio Arrivabene che, da par suo, ha espresso il proprio punto di vista sulla vicenda sconfessando Horner:

“Non c’è nulla di sbagliato in quello che abbiamo fatto perché abbiamo rispettato la legge della Svizzera, dove Laurent lavorava, dopodiché siamo andati anche oltre. Abbiamo garantito sei mesi di gardening e discusso su questo allo Strategy Group. Ho letto delle dichiarazioni riguardo questo gentlement agreement ma sono solo dichiarazioni, perché un accordo privato su una legge locale sarebbe illegale. Abbiamo dato mandato all’avvocato della Fia di analizzare la situazione, tornerà poi con delle soluzioni da analizzare”.

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