NBA – Belinelli ai Sixers, l’azzurro spiega i motivi della sua scelta: “ecco perchè ho voluto solo i Sixers”

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Dopo essersi accordato per il bouyout con gli Hawks, Belinelli ha scelto i Sixers: il cestista azzurro ha motivato la sua scelta facendo riferimentoa l gioco di Philadelphia e alla volontà di restarci ‘a lungo’

Il suo era uno dei nomi caldi del mercato NBA, ma allo scoccare della trade deadline, Marco Belinelli è rimasto agli Atlanta Hawks. Il cestista azzurro si è comunque accordato per buyout con la franchigia della Georgia al fine di poter trovarsi una nuova squadra da svincolato. Tramite un tweet apparso sul suo profilo (‘Trust the Process’) Belinelli ha comunicato di essersi accordato con i Philadelphia 76ers. I motivi della sua scelta li ha spiegati in una lunga intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’:

“ho scelto Phila perché è una squadra giovane, ambiziosa che punta ai playoff e che ha tutte le potenzialità per fare bene. Mi piace molto il loro modo giocare, è molto ben allenata, sa stare benissimo in campo e muove il pallone con grande altruismo. Se ha contato la presenza di Brown? Molto. Non ci siamo mai conosciuti di persona perché io sono arrivato a San Antonio quando Brown è andato a Phila, ma ho grande stima di lui. So che il suo modo di allenare per certi versi è simile a quello di Pop, anche a lui piace un basket di squadra, nel quale tutti devono giocare con altruismo. Ci siamo sentiti spesso al telefono e mi ha prospettato un ruolo importante in questo gruppo. Il mio minutaggio? Naturalmente è presto per fare questi discorsi, spero di ritagliarmi un certo spazio e di dare il mio contributo. Il basket prodotto dai Sixers mi piace davvero. Ho visto diverse partite, stanno bene in campo, sono molto disciplinati nei blocchi e muovono benissimo il pallone. Sono convinto che mi troverò a meraviglia con i compagni. Philadelphia mi ha seguito per diversi mesi, so che mi stimano. Adesso sono concentrato su questo finale di stagione, poi vedremo. Di sicuro quella di restare a lungo sarebbe una soluzione intrigante. Numero? Il 18, il numero che ricorda la mia scelta al draft e che indossavo a Golden State. Il tre naturalmente qui è sacro. “The Answer” (Allen Iverson, ndr)… che giocatore incredibile, come lui ce ne sono stati veramente pochi nella Nba. Come ho lasciato Atlanta? In modo molto professionale. L’ultima settimana naturalmente non è stata semplice, non vedevo l’ora che la situazione si sbloccasse e adesso sono contentissimo di questo epilogo. Comunque sia, per me sono stati mesi importanti e ho avuto la fortuna di giocare per un allenatore che stimo tantissimo come coach Budenholzer. A livello generale l’esperienza è stata positiva”.

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