Ciclismo – Bartoli elogia le qualità di Mareczko: “somiglia a Cavendish e può diventare il velocista più forte del mondo”

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Michele Bartoli crede nelle potenzialità del ciclista della Wilier Triestina Selle Italia Jakub Mareczko e lo paragona a Mark Cavendish

Anno dopo anno Jakub Mareczko sta cercando di diventare sempre più grande e più bravo e veloce. Il ciclista della Wilier Triestina Selle Italia nel 2017 ha vinto 13 tappe, e al Giro d’Italia ha provato a duellare con Fernando Gaviria (ciclista che ha poi vinto la maglia ciclamino). La squadra diretta da Luca Scinto è stata presentata a Ladispoli e sono stati svelati gli obiettivi stagionali. Tra i nuovi corridori ingaggiati nella sessione 2017 del mercato c’è Marco Coledan, ex ciclista della Trek Segafredo, che avrà il compito di lanciare le volate a Jakub Mareczko. Il velocista italiano di punta della Wilier Triestina Selle Italia ha spiegato i suoi obiettivi per questa stagione, come riportato dalla Gazzetta dello Sport:

“so che devo alzare l’asticella sulla qualità dei successi, anche diminuendone la quantità. Sto lavorando per questo, sarà un anno-chiave. Ci sto mettendo il tempo giusto, anche perché devo sì migliorare in salita, ma non voglio perdere il mio spunto veloce, la mia dote principale”.

Michele Bartoli ha paragonato Jakub Mareczko a Mark Cavendish per il modo di correre:

“può diventare uno dei velocisti più forti del mondo. Sia detto con cautela, somiglia a Cavendish. Sia sul picco di velocità massima, sia sulla capacità di tenere alta la media negli ultimi 7-8” della volata, Jakub è eccellente. Allenare uno sprinter è la cosa più difficile. Gli equilibri sono sottili, devi lavorare in salita e sulla resistenza senza perdere lo spunto veloce. Ma Jakub assimila bene ciò che fa in allenamento”.

Alessandro Petacchi conosce bene le qualità di Jakub Mareczko e ne ha elogiato le qualità:

“mi piace molto. Rispetto alla prima stagione, è migliorato in maniera sostanziale. È serio, volonteroso. Logicamente, è sulla resistenza in salita che deve lavorare di più, ma è ancora giovane. Restare uno-due anni ancora in quell’ambiente può fargli bene, poi potrebbe meritarsi il passaggio in una squadra top”.

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