Caso Froome, il Presidente UCI David Lappartient: “Chris ha molti soldi, ma vi assicuro che…”

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Il Presidente UCI David Lappartient spera che il caso Froome si risolva velocemente e rassicura i corridori su possibili aiuti al britannico

LaPresse/EFE

Non si placano le polemiche sul caso Froome. Ieri Romain Bardet ha attaccato il corridore del Team Sky, oggi sia il Beppe Saronni, team manager della UAE Team Emirates che Brent Copeland della Bahrain Merida hanno chiesto tempi stretti per risolvere questa faccenda che ha spaccato il ciclismo. Alla Vuelta di Spagna al ‘Keniano Bianco’ è stato trovato un alto tasso di salbutamolo nelle urine. Questo farmaco allevia i problemi di asma del capitano della squadra di Dave Brailsford. Ieri gli avvocati di Chris Froome hanno dichiarato che il ciclista aveva problemi ai reni e al fegato, e per questo motivo è stato trovato un alto tasso di salbutamolo. Per adesso la WADA non ha diramato alcuna notifica sulla vicenda (se non la pubblicazione degli eventi della Vuelta di Spagna) e la situazione potrebbe richiedere tempi molto lunghi. Il Presidente dell’UCI, David Lappartient, ha dichiarato di voler la risoluzione del caso Froome prima del Giro d’Italia (a maggio, ndr), come riportato dal quotidiano svizzero Neue Bücher Zeitung

“spero che il caso venga risolto prima del Giro d’Italia. Questa è una situazione pessima per il ciclismo perchè si tratta del corridore più famoso del mondo, ma non ci saranno trattamenti speciali. Il salbutamolo è un farmaco consentito in dosi limitate, ma una sospensione di Chris sarebbe andata contro i regolamenti. Ho capito le proteste dei ciclisti, ma garantisco che non ci saranno trattamenti speciali per Froome. Il valore sarà destinato a innescare un dibattito tra esperti del settore. Chris ha molti soldi e può ricorrere a molti esperti e presentare vari documenti che lo discolperanno. Ma è importantissimo risolvere il caso il più velocemente possibile. Se la Sky facesse parte del MPCC (movimento per un ciclismo pulito, ndr) sarebbe stato sospeso, ma la decisione spetta ai team e su questo noi non possiamo intervenire.” 

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Il caso Froome potrebbe quindi finire prima dell’inizio del Giro d’Italia, anche se le possibilità sembrano essere molto poche e si rischia un nuovo caso Contador (ovvero una squalifica retrodatata con la perdita delle vittorie). Se così fosse, oltre ad esserci un danno di immagine per il ciclismo, si perderà la fiducia dei milioni di appassionati che ad ogni corsa si apprestano a gremire le strade di tutto il mondo. Il ciclismo è fatto di passione e di tanto cuore, non di politica o di soldi, quindi la risoluzione del caso Froome è fondamentale per il bene di questo sport.

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