Letizia Paternoster, la passione per la bici e il suo idolo… al femminile: “il mio modello è Federica Pellegrini. Chi bara non ha nulla a che fare con il ciclismo”

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La giovane ciclista dell’Astana, Letizia Paternoster, parla della sua passione per la bici e del suo idolo femminile

 Letizia Paternoster
LaPresse/ Nicolò Campo

Letizia Paternoster ha solo 18 anni, ma grazie alle sue abilità ciclistiche ha un talento fuori dal comune. In pochi anni la giovane azzurra è riuscita a balzare nelle vette più importanti del panorama ciclistico italiano con grande fermezza e determinazione. In questa stagione, Letizia Paternoster ha vinto 9 medaglie d’oro (5 agli Europei di Herning, 3 ai Mondiali di Bergen e una agli Europei élite con il quartetto), 2 medaglie d’argento e due di bronzo ed è campionessa italiana a cronometro. Inoltre, Letizia Paternoster ha vinto molti premi come il “Piotr Nurowski”, riservato al miglior giovane atleta europeo dell’anno e assegnato dall’Assemblea Generale dei COE riunita a Zagabria; il Rolly Marchi per l’impresa più significativa nella stagione; la 41ª edizione del “Premio Internazionale Sport e Civiltà”, fiore all’occhiello degli innumerevoli eventi organizzati dall’UNVS. La prossima stagione la giovane ciclista correrà con l’Astana e proverà a vincere le maggiori corse su strada del panorama élite. Il futuro di Letizia Paternoster sarà molto roseo e la ragazza ha molte possibilità di diventare la ciclista italiana più forte della sua generazione. Ma, la giovane ciclista rimane con i piedi per terra (come una vera campionessa) e alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato:

“non è assolutamente vero. Prendo ispirazione dalle migliori – Longo Borghini, Guderzo, Bronzini… – ma non sono al loro livello. Questa stagione mi è servita per il morale: all’inizio parti con un sogno, ma non sai se hai i mezzi per realizzarlo. Ora invece ho la consapevolezza che con l’impegno posso ottenere risultati”.

La prossima stagione sarà molto importante per Letizia Paternoster che affronterà la categoria élite con l’Astana. Il team kazako è molto forte e ambizioso e vorrà conquistare le maggiori corse del panorama ciclistico femminile. L’azzurra è pronta a questo salto nel mondo dei professionisti e ha svelato il suo calendario: 

“punto ai Mondiali su pista di Apeldoorn, dal 28 febbraio al 4 marzo, poi le classiche in Belgio. Il Giro Rosa dovrà aspettare, non sono ancora pronta, anche se una salita come lo Zoncolan (che il Giro affronta nella penultima frazione, ndr) mi affascina”.

Oltre ad essere molto rispettata in pista, Letizia Paternoster è molto amata nella vita quotidiana. La giovane ciclista dell’Astana ha analizzato questo aspetto:

“sono contenta di far capire che il ciclismo è femminilità, che non siamo dei maschiacci. In corsa devi essere tosta, devi avere un carattere forte, ma questo non è incompatibile con l’essere femminili. Curo la bici così come curo il mio aspetto. Il modello di femminilità nello sport è Federica Pellegrini, ma seguo anche la moda e le fashion blogger. Amo lo stile elegante e curato: abiti lunghi e tacchi. Ho ricevuto diverse proposte: la moda è una passione e mi sento a mio agio, però sono alle prime armi. Per ora penso solo alla bicicletta, ma in futuro, nel tempo libero, perché non dedicarsi anche ad altro?”.

In questi giorni il caso Froome ha turbato il mondo del ciclismo. Il capitano della squadra britannica è stato trovato positivo alla Vuelta di Spagna, con il doppio del livello di salbutamolo consentito nelle urine. Se la positività di Chris Froome fosse confermata, Vincenzo Nibali vincerebbe la Vuelta di Spagna con Ilnur Zakarin della Katusha Alpecin in seconda posizione e terzo Wilco Kelderman della Sunweb. L’opinione pubblica ha iniziato a pronunciare la frase: ‘sono tutti dopati”. Su questo delicato tema, Letizia Paternoster ha tuonato: 

“che fastidio quando la sento! So la fatica e i sacrifici che servono per ottenere risultati, barare non ha niente a che fare con il ciclismo. Nessuno mi ha mai spinto a prendere scorciatoie, se dovesse succedere piuttosto abbandonerei questo sport”.

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