Ettore Messina presenta la sfida tra Italia e Finlandia, il ct degli azzurri non si fida della stella Markkanen, pronto secondo lui per l’Nba
Ancora la Finlandia. Sulla strada degli Azzurri, dopo le due amichevoli a Cagliari, c’è di nuovo la squadra di coach Dettmann. Sembra passato un secolo dalle sfide in Sardegna e da quei giorni molto è cambiato, da una parte e dall’altra. I finlandesi hanno ospitato in casa a Helsinki il gruppo A dell’EuroBasket 2017, stupendo tutti con il secondo posto finale. Rispetto alla squadra vista in Italia l’addizione è il veterano Petteri Koponen (infortunato a Cagliari). E’ esplosa la stella di Lauri Markkanen, quarto marcatore del torneo finora con una media di 22.6 punti a partita (prima di lui solo Dragic, Schroder e Shved). Gli Azzurri hanno invece centrato il terzo posto nel girone B in volata contro la Georgia nell’ultimo match a Tel Aviv, davanti all’Ucraina e preceduti da Lituania e Germania.
“Entrambe le squadre – spiega coach Messina – hanno grandi tiratori da dietro l’arco e chi riuscirà a togliere all’altro più tiri da tre avrà maggiori possibilità di successo. La loro stella, Markkanen, che considero pronto per l’NBA, è molto abile nel raccogliere rimbalzi in attacco. Starà a noi attaccarlo per far si che commetta falli e non rimanga molti minuti sul parquet. Nel complesso la Finlandia è molto aggressiva sui pick&roll e noi dovremo esser bravi a muovere la palla e trovare spazi. Questo sarà fondamentale contro una buona squadra che è stata capace di uscire alla grande da un girone complesso battendo Francia e Grecia e tenendo testa alla Slovenia. Gli addetti ai lavori o gli appassionati che seguono il basket conoscono la Finlandia e i grandi progressi che ha fatto in questi anni. Magari chi non è molto addentro può pensare che il nostro ottavo di finale sia tutto in discesa. Così non sarà”.
Anche il capitano, Luigi Datome, parla degli avversari: “Hanno la capacità di aprire il campo muovendo bene la palla. Si conoscono da una vita e a loro si è aggiunto un ottimo giocatore come Markkanen. La partita di domani sarà molto diversa da quelle che abbiamo giocato a Cagliari e non solo perché loro hanno recuperato Koponen. Nel complesso siamo contenti di aver raggiunto il primo obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero quello di essere qui a Istanbul. Abbiamo fatto un percorso che ci fa credere di poter competere contro una buona squadra come la Finlandia. A mio parere chi ci affronta non è molto contento di farlo: siamo una squadra fastidiosa e non è facile farci canestro. Stiamo facendo un Europeo di tutto rispetto. So che ci saranno tanti tifosi finlandesi…anche io farò un appello sui social per cercare di pareggiare i conti domani al palazzetto”.
Il presidente della Fip Giovanni Petrucci torna sulla questione FIBA-Eurolega: “Il segretario generale FIBA Patrick Baumann lavora per lo sviluppo della pallacanestro e io non posso che essere dalla sua parte. Le finestre per le qualificazioni al Mondiale 2019 sono state pensate prima che l’Eurolega cambiasse il format della propria competizione. Gli aspetti commerciali non possono venire prima di quelli sportivi”.
A 48 ore dalla bella prestazione contro la Georgia, Messina torna a parlare del gruppo: “I ragazzi esperti hanno un buon controllo sulla squadra e sono seguiti dai più giovani. Ci sono gerarchie chiare e io torno a ribadire che sono molto contento di allenare questi atleti e di poter lavorare con tutto lo staff Azzurro. Un elogio a Roberto Brunamonti, che mi sopporta da tanti anni e sta facendo un lavoro enorme con tutti i giocatori. L’importante ora è che tutti abbiano idea di cosa fare per vincere questa partita contro la Finlandia. Fino a questo momento la gara contro la Germania è stata l’unica in cui abbiamo perso il controllo emotivo. Domani dovremo essere sereni nel dire che si può vincere ma anche perdere. I ragazzi ci stanno provando tutti, da Belinelli che ha preso bene il fatto di dover essere d’esempio e inventare ogni tanto qualcosa fuori dagli schermi, a Baldi Rossi che nei minuti in cui è stato in campo ha dato sempre una mano”.