NBA Finals – Dall’anello di Durant ai record di LeBron: le pagelle di Sport Fair, promossi e bocciati di Cavs vs Warriors

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SportFair

Con le NBA Finals appena concluse, vediamo chi sono i promossi e i bocciati della Finale fra Cavs e Warriors: ecco le nostre pagelle

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NBA Finals: ecco i promossi e i bocciati di Sport Fair – Niente back to back, niente storica rimonta per il secondo anno di fila, niente serie persa con un vantaggio di 3-1. Non quest’anno, i Warriors hanno imparato la lezione. Se alla Quicken Loans Arena, in gara-4, l’orgoglio smisurato di LeBron James non ha permesso ai Warriors di chiudere la Serie con un 4-0 dal sapore di beffa, i Warriors non hanno mancato il secondo match point nel match successivo, fra le mura amiche.

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NBA Finals: ecco i promossi e i bocciati di Sport Fair – Golden State ha sottolineato ancora una volta il suo dominio che pone le basi su un gioco corale, orchestrato perfettamente su coach Kerr, che poggia le sue basi sulle stelle Curry e Durant, quest’ultimo vera arma in più della stagione. Per i Cavs non è bastato il solito LeBron James che ha giocato 5 partite da fenomeno ma abbandonato dai compagni, molti non all’altezza, fatta eccezione di Irving. A tal proposito hanno fatto la differenza ancora una volta le panchine: quella letale dei Warriors contro quella inguardabile dei Cavs.

Vediamo insieme i promossi e i bocciati di queste Finals NBA 2017:

Golden State Warriors

Promossi

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Kevin Durant – Neanche a dirlo, il primo nome non può che essere il suo. Devastante. Non ci sono altre parole per descriverlo. Ha raddoppiato la forza di quello che già era un super team. Si è preso il ruolo di stella al fianco di Curry e non di secondo violino. È quasi sempre il top scorer della sua squadra ha segnato rispettivamente 38-33-31-35-39 nelle 5 gare risultando sempre decisivo. Ha chiuso con il tanto agognato anello e il titolo MVP. Cosa volete di più? Voto 10 e lode

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Steph Curry – Negli anni scorsi era la star assoluta, quest’anno divide lo spot di stella con Durant ma non sembra risentirne più di tanto, per certi versi è anche migliorato. Non ha più il peso dell’attacco e soprattutto l’attenzione degli avversari tutta sulle spalle, è libero di sfornare assist e triple come se piovesse, fa girare la squadra e si è permesso di far ballare il tango a LeBron. Voto 9

Andre Iguodala – Premiamo lui come simbolo di tutta la panchina dei Warriors, un fatto decisivo capace di fare la differenza. Iguodala ha giocato gara-4, la più importante, da MVP delle Finals 2015. 20 punti dalla panchina che hanno spaccato la partita permettendo ai Warriors di scavare il solco che ha permesso la vittoria sui Cavs. Voto 7.5

Bocciati

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Klay Thompson – Se non si chiamasse Klay Thompson sarebbe fra i promossi. Purtroppo però il secondo membro degli Splash Brothers (o Curry l’ha sostituito con Durant?) ha un po’ deluso le attese. Intendiamoci: non potevamo aspettarci il Thompson versione cecchino delle scorse stagioni, visti i compiti difensivi eseguiti per altro alla perfezione, ma i soli due exploit di gara-2 e gara-3 con 22 e 30 punti, a fronte dei complessivi 30 delle altre 3 gare sono un po’ pochini. Probabilmente stiamo cercando il pelo nell’uovo, ma fra i big è stato sicuramente quello che ha giocato ‘meno bene’. Voto 5.5

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Zaza Pachulia – Anche qui c’è da contestualizzare. Non avrà la tecnica di Durant nè le mani di Curry e sicuramente coach Kerr lo sapeva già al momento della firma. Il centro georgiano serviva per portare centimetri, muscoli e sana cattiveria. Lo ha sempre fatto, difendendo il pitturato dei Warriors con la sua solita rabbia. Non è sicuramente un giocatore da Finals, forse nemmeno da Playoffs (chiedete a Leonard e ai fans degli Spurs) e il minutaggio nonchè le statistiche lo confermano. Ma giocare nei Warriors aiuta… Voto 4.5

Cleveland Cavaliers

Promossi

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LeBron James – Ha giocato praticamente 5 gare quasi da solo e i Warriors se la sono dovuta anche sudare con Curry e KD più tutto il resto del pacchetto a pieno regime. Ha evitato con orgoglio lo sweep con tanto di umiliazione casalinga in gara-4 e ha chiuso le Finals con una tripla doppia di media (33,6 punti, 10 assist e 12 rimbalzi) record storico nella Finale. Mai nessuno come lui. Peccato aver trovato di fronte un super team + Durant. Voto 10

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Kyrie Irving – L’unico che è riuscito a giocare all’altezza di LeBron. Se i Cavs hanno vinto gara-4 è anche merito suo. Dopo un inizio altalenante ha messo 38 punti in gara-3 e 40 in gara-4, quando i Cavs dovevano tirare fuori l’oroglio. Peccato non aver avuto il supporto necessario dal resto del cast, ma Kyrie non può rimproverarsi nulla, quando gioca ad alti livelli fa la differenza. Voto 8

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J.R. Smith – Dovrebbe esserci Kevin Love qui ma (*SPOILER*) lo trovere più giù, l’ultimo dei promossi è J.R. Smith. Ha sofferto come tutti i Cavs le prime due gare alla Oracle Arena, giocando male e segnando pochissimo, ma da gara-3 si è trasformato: 16-15-25 punti nelle 3 gare successive, l’ultima in particolare giocata da leone con 7/8 da 3 punti. Un giocatore capace di poter fare la differenza ma purtroppo contro questi Warriors c’è stato davvero poco da fare. Voto 7+

Bocciati

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Kevin Love – Il discorso è simile a quello fatto per Thompson. Kevin Love non ha giocato male è addirittura risultato uno dei migliori dei Cavs nelle prime due gare (15 punti e 21 rimbalzi in gara-1, 27 punti in gara-2) e in gara-4 ha contribuito con 23 punti all’unica vittoria dei Cavs, ma non può bastare se devi essere il 3° membro dei big-3. Gara-5 è stata un disastro solo 6 punti che non possono essere giustificati dal lavoro difensivo, nel quale è stato letteralmente ridicolizzato dagli attaccanti dei Warriors. Ci si aspetta di più da Kevin, anche in termini di leadership. Voto 5

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Tristan Thompson – Quasi ci siamo pentiti di averlo messo insieme a Kevin Love. È partito nel quintetto titolare, ma forse perchè i Cavs non avevano grandi alternative. Un fantasma fino a gara-3. Gli va dato atto di aver chiuso gara-4 con 5 punti, 5 assist e 10 rimbalzi, così come aver segnat 15 punti gara-5, ma dal centro titolare dei Cavs ci si aspetta di più, in entrambe le fasi. Voto 4.5

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La panchina dei Cavs – Premio comulativo per praticamente tutto il resto della squadra. Se i Cavs hanno perso è anche colpa loro. Il basket è un gioco di squadra e le riserve sono fondamentali sia nel far riposare i big che nel migliorare il punteggio con il loro apporto dalla panchina (vedi Iguodala). Ai Cavs è mancato l’apporto ‘from the bench’. Deron Williams è stato imbarazzante facendo ricredere chiunque l’avesse considerato un gran colpo qualche mese fa. Korver non è mai andato oltre gli 8 punti in ogni gara e Shumpert è apparso un pesce fuor d’acqua. Voto 0

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