MotoGp – Valentino Rossi come Peter Pan, Flamigni svela: “Petrucci avrebbe potuto batterlo? Non ne sarei così sicuro”

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Matteo Flamigni e la vittoria di Valentino Rossi ad Assen: il telemetrista del Dottore tra dettagli vincenti e fantastiche sensazioni

Una gara pazzesca quella di domenica ad Assen. Dopo una partenza dal quarto posto Valentino Rossi ha risucchiato Marc Marquez e Johann Zarco, portandosi in testa alla corsa e dominandola fino in fondo. La pioggia e il fiato sul collo di Danilo Petrucci non gli hanno fatto perdere di vista il suo obiettivo, la vittoria.

LaPresse/EXPA

Decimo successo quindi per il Dottore ad Assen che profuma di riscatto, un riscatto che vale doppio: Valentino Rossi non solo si è risollevato dopo il difficile fine settimana del Montmelò, ma ha anche dimostrato di avere ragione riguardo le richieste in fabbrica e i problemi da lui evidenziati sulla M1.

Una vittoria costruita sin dal primo giorno del weekend: “venerdì avevamo provato la media e poi la soft, ma Vale ha sempre prediletto pneumatici duri. Poi era arrivata la pioggia, così ci eravamo dovuti accontentare delle sensazioni. Aggiungiamo che avevamo a disposizione uno solo dei nuovi telai, dunque avevamo fatto meno prove. Diciamo che siamo partiti con una piccola variabile. Un’incognita“, ha infatti raccontato il telemetrista di Valentino al Corriere dello Sport.

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Una finale di fuoco, dove un errore sarebbe di certo costato carissimi: “Vale aveva tantissimo da perdere, il titolo Mondiale! E’ vero, ma come avete scritto voi in quei momenti lui è come Peter Pan sull’isola che non c’è: se lo puoi sognare, lo puoi fare. E se mi posso permettere: ho letto che Danilo ha dichiarato che senza il doppiaggio di Rins avrebbe potuto batterlo. Io non ne sarei così sicuro… superarlo all’ultima curva… ad Assen poi…“, ha aggiunto Matteo Flamigni.

Impossibile poi non parlare delle sensazioni di Valentino con gli aggiornamenti Yamaha: “ora che ha il nuovo telaio e che la moto si guida come piace a lui mi aspetto che sia anche più veloce. Sinceramente, ora che lo conosciamo non è un grandissimo problema. Certo, alcune prove non si possono fare perchè ci sarebbe bisogno di due moto identiche, ma le differenze non sono così marcate. Se una soluzione funziona così così sulla M1, chiamiamila primo tipo, sulla nuova può andare solo meglio“, ha continuato.

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Mentre sulle prime avvisaglie del Dottore dopo i test invernali, non ascoltate dal team, ha concluso: “Vale non era convinto. D’altro canto Vinales, il suo compagno di squadra, ci era invece andato subito forte e a Vale erano venuti dei dubbi. Sarò io? Sarà la squadra che non ha ancora capito bene la moto nuova? Uno dei grandi pregi di Vale è l’umiltà. Lui dopo nove titoli mondiali si mette ancora in discussione. Lamentava un po’ di sottosterzo, ma poi Maverick ha vinto tre Gp… il punto di rottura è arrivato dopo Jerez e Barcellona. Diciamo che ad Assen abbiamo ripreso per i capelli questo campionato. Si riparte dall’Olanda, dieci gare ancora da disputare. Palla al centro. “E’ un grandissimo collaudatore. Dai, il bello viene ora“.

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