Giro d’Italia, Viviani arrabbiato: “sono due giorni che non mi do pace, mi vedrò la corsa in tv”

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Elia Viviani, ciclista del team Sky, è arrabbiato per l’esclusione del Giro d’Italia, edizione numero cento

Elia Viviani ieri ha vinto la terza tappa del Giro di Romandia. Il ciclista del Team Sky, pilotato dai suoi compagni, è riuscito a battere in volata Albasini e Colbrelli. Per  il campione olimpionico è stata la sua prima corsa in questa stagione e finalmente rompe un digiuno di 394 giorni. Il 2017 è stato costellato da nove secondi posti ottenuti in diverse gare (Vuelta San Juan,  Dubai Tour, Tirreno-Adriatico e Scheldeprijs). Ieri la squadra britannica ha annunciato il roster per il Giro d’Italia ed Elia Viviani non è stato convocato. Il veronese era uno dei favoriti alla vittoria della maglia ciclamino. Un vero peccato perchè vedere un campione olimpionico nelle strade del Giro del Centenario sarebbe stato favoloso.

elia vivianiSono due giorni che non mi do pace. Non immaginate quanto avrei voluto essere al Giro, anche per godermi tutta la gente, l’abbraccio del pubblico italiano dopo l’oro di Rio. Di sicuro sarebbe stato pazzescoIl Giro 100, la possibilità di giocarmi allo sprint la prima maglia rosa, la maglia ciclamino come obiettivo finale insieme a qualche vittoria di tappa: sì, in questo momento mi brucia molto, sono arrabbiato, non posso negarlo – ha dichiarato Viviani come riportato da La Gazzetta dello Sport -.  Ma Dave (Brailsford, il team manager di Sky) è stato sincero: non c’entra il mio ritiro al Giro 2016, non c’entra la mia primavera senza vittorie, anche perché sei secondi posti e la bella Sanremo non sono poca cosa. Si tratta semplicemente di una scelta tecnica. Thomas, che ha disputato un’ottima Tirreno-Adriatico, e poi ha vinto il Tour of the Alps, punta alla classifica. E serve una squadra tutta per lui. Geraint si è assunto la responsabilità di questa scelta, che non mi piace ma devo accettare”.

LaPresse/ Fabio Ferrari
LaPresse/ Fabio Ferrari

Il roster del team Sky convocato al Giro d’Italia fa paura. Probabilmente è la squadra più completa e soprattutto punta a vincere la maglia rosa. Thomas e Landa saranno i capitani della squadra per la corsa in rosa e sono gli avversari più temibili per Quintana e Nibali. La scelta di Bralsford, team manager del Team Sky, è stata quindi concentrata per la vittoria della classifica generale. Viviani spiega quindi il motivo di questa sua esclusione: “Brailsford m’ha detto che portare me avrebbe voluto dire costringere la squadra a lavorare anche nelle tappe da velocisti, quando invece, pensando alla classifica, è importante tirare il fiato. Mi ha pure detto che lasciarmi da solo a districarmi in volata non sarebbe stato giusto, sarebbe stato irrispettoso nei confronti di un campione olimpico – ha concluso -. Ne prendo atto, che posso fare? Mi vedrò il Giro 100 in tv, andrò al California a sprintare contro Kittel e Sagan, poi di sicuro dovremo sederci e discutere bene la seconda parte della stagione. C’è il Mondiale, con il c.t. Cassani devo ancora parlare. Ma è chiaro che, se dovesse essere alla mia portata, il passaggio dalla Vuelta diventerà obbligato”.

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