Il declino di Mourinho: dal raggiungimento della gloria con Porto e Inter, alla decadenza del potere ‘corrotto’ dalla ricchezza
Il declino di Mourinho, forse, è iniziato proprio quando l’uomo Mou pensava di avere raggiunto il top. E forse, è stato proprio così. Raggiunta la vetta, infatti, non si può che scendere. Mou la sua vetta l’ha raggiunta nella notte di Madrid: vittoria della Coppa dei Campioni con l’Inter e, un attimo dopo, passaggio dalla stessa panchina dell’Inter a quella del Real Madrid. Sembrava una doppia vittoria, celebrata nello stesso luogo, simbolicamente plusvalente. Era, al contrario, l’inizio della discesa.
Là dove Mou abbandonava l’Inter per il Real, si consumava la vittoria dell’arroganza del potere a discapito del sogno. Mou aveva vinto col Porto e con l’Inter, compiendo miracoli in terre sante. Poi venne il potere, la ricchezza: Real e Chelsea. Ma le cose sappiamo bene come andarono. E adesso, Manchester U. I migliori giocatori a disposizione. Tutti a servire e riverire. Ma manca la cosa più importante, a questo Mou: il sogno! E senza sogni, resta solo un forziere carico di denari, che non portano da nessuna parte. Leicester insegna.