F1, Minardi e i consigli alla Ferrari: “ho incontrato Marchionne, ecco cosa gli ho detto”

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Giancarlo Minardi, la lotta al titolo mondiale tra Rosberg e Hamilton, la Ferrari, la noia della safety car e l’addio di Massa

Sono un tifoso di Rosberg, mi piace come approccia anche nei momenti difficili. In Brasile Hamilton è stato molto più concentrato, grintoso, costruttivo, ed invece di solito davanti ai problemi è uno che si lamenta tanto, non è mai colpa sua. Rosberg si assume le sue responsabilità, è un pilota veloce, visto che con il compagno di squadra si gioca per roba di millesimi le pole, per cui a mio parere quest’anno meriterebbe di vincere il tedesco“. Lo ha detto Giancarlo Minardi, fondatore della scuderia di Formula uno omonima, parlando con l’agenzia di stampa ITALPRESS a margine di una cena benefica tenutasi a Montelupo Fiorentino (Fi) organizzata dalla fondazione ‘Neri-Ferramosca’.

LaPresse/Photo4
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Consigli alla Ferrari? Non è facile – ha aggiunto Minardi – Ho avuto qualche giorno fa l’occasione di essere a Fiorano per dei test dei giovani, come farò oggi a Vallelunga, e ho avuto la fortuna di conoscere il dottor Marchionne. A lui ho detto di dare fiducia ai giovani che ci sono proprio interno che certamente nella grossa azienda Ferrari, nel lungo periodo, possono dare parecchie cose, lasciarli lavorare e creare un ciclo nuovo per cui serve del tempo, tranquillità e convinzione. Ogni tanto torno sui campi di gara perchè è difficile staccarsi da un mondo che ho frequentato per 21 anni e nei box vedo dei cambi di casacca, non vedo gente nuova. Cambiano i ruoli ed oggi i Newey possono essere scalzati solo con dei geni come è lui. Oggi il migliore è lui, inutile cambiare casacche. O uno prende lui, o gli altri sono inferiori”.

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La gara di Formula di domenica scorsa in Brasile è stata particolarmente travagliata. “Ci si è annoiati per la Safety car ma si è stati ripagati dalla gara. Non sono stato d’accordo sulla gestione del direttore di gara, ma quest’ultimo ha tutti i suoi diritti per salvaguardare la propria integrità“. “Chi deve assumersi certe decisioni ha responsabilità molto grandi e sono più le volte che non ci prendi, che il contrario. Lo spettacolo in Brasile non è mancato, soprattutto per merito di Verstappen, con una lotta molto aperta tra Hamilton e Rosberg che non se la sono mandata a dire“.

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Ma come si rilancia una Formula uno definita sempre più noiosa dagli appassionati? “Non è facile – ha risposto Minardi – Bisogna sedersi intorno ad un tavolo, ognuno deve mettere da parte le proprie esigenze, i propri vantaggi e scrivere un libro nuovo, partendo dalle regole, sia sportive che poi tecniche. Questa Formula uno deve essere meno complicata, piu’ sport e meno tecnologia. Serve più spettacolo, meno tattica, non è facile rilanciare una Formula uno che e’ sempre piu’ in mano a dei manager. Non ci sono dei proprietari di scuderie: l’ultimo, Ron Dennis, lo stanno facendo fuori; Frank Williams non sta bene. I manager non hanno passione come i proprietari“.

La Formula 1 in BrasileMinardi ha parlato infine dell’addio alle gare, domenica scorsa ad Interlagos, di Felipe Massa. “Quando perdiamo un attore di questo mondo perdiamo sempre qualcosa. Indubbiamente non ha raccolto quello che sognava di raccogliere, un po’ per sfortuna, un po’ per errori non solo suoi, però è stato per tanti anni sul palcoscenico della Formula uno. Ha avuto la sfortuna di avere come compagno di squadra come Schumacher, cui ha fatto da cavalier servente per tantissimo tempo. Probabilmente non ha raccolto quello che avrebbe meritato: è un bravo ragazzo, un grande sportivo, spero rimanga nel mondo dei motori e ci aiuti ad uscire da questo momento difficile“. (ITALPRESS).

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