La soluzione alla crisi del calcio? Meno Balotelli e più Locatelli

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La soluzione al calcio di oggi? Meno bad boys e più passione, insomma… meno Balotelli e più Locatelli

LaPresse/Fabio Ferrari
LaPresse/Fabio Ferrari

Per tifare una squadra occorre in qualche modo riuscire a riconoscersi nei suoi valori. Per andare allo stadio, la motivazione principale è quella di essere vicini ai propri giocatori, per supportarli nelle “battaglie calcistiche” e poter soffrire o gioire insieme a loro, come se si fosse una cosa sola. Si dice che gli stadi siano sempre più vuoti. È una verità. Si dice che la gente non vada più allo stadio. È una verità. Si dice che il calcio sia nelle mani di pochi capi ultrà. È una verità. Certo, per fare ritornare il pubblico allo stadio, basterebbe un po’ più di cuore e di amore per la maglia da parte dei giocatori stessi.

LaPresse/Spada
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Se invece di un Balotelli che getta la maglia mandando a quel paese i tifosi d’allora ci fossero molti più Manuel Locatelli, che dopo un gol a San Siro con la maglia del Milan scoppia in lacrime dimostrando, al di là delle parole, l’importanza per un giovane calciatore come lui di segnare con la maglia della società per cui tifa da bambino, ecco che “il tifoso” accorrerebbe con più entusiasmo allo stadio, per supportare e tifare quel giocatore che ha dimostrato un eroico e importante attaccamento alla maglia. Alla fine, al tifoso, basta capire che “il giocatore in campo” è una sua estensione, non solo fisica. Una volta ottenuto questo, la simbiosi è realizzata. E lo stadio è di nuovo pieno di gente felice.

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