Cessione Milan, la carica dei 30: nomi e banche nuove, ecco la rivoluzione di Fassone

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In attesa del closing previsto a novembre che definirà in tutti gli aspetti la cessione del Milan al gruppo cinese, Fassone ha già avviato la rivoluzione rossonera

LaPresse/Stefano De Grandis
LaPresse/Stefano De Grandis

Cessione Milan, la rivoluzione è iniziata – Trenta nomi dai quali far ripartire il Milan. Uno, ormai, è noto a tutti: Massimiliano Mirabelli, ex capo scouting dell’Inter, sarà il direttore sportivo rossonero appena la cordata cinese effettuerà il closing previsto per metà novembre o comunque entro la fine dell’anno. Ma la rivoluzione di Marco Fassone non si ferma qui, anzi è solo all’inizio: l’idea del futuro amministratore delegato del Milan è quella di rifare da zero tutta la struttura dirigenziale e organizzata del club rossonero. Per questo sono già state sondate altre figure, come ad esempio secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport quella dell’ex arbitro Romeo, ex team manager dell’Inter, e quella di Marianna Mecacci, ex addetta alle pubbliche relazioni internazionali nerazzurra.

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Cessione Milan, la rivoluzione è iniziata – Ma c’è di più. In attesa di conoscere quale sarà la bandiera rossonera che affiancherà Mirabelli (in corsa anche Ambrosini, oltre a Maldini, Costacurta e Albertini), secondo quanto riporta Repubblica Fassone starebbe pensando di far entrare nei quadri dirigenziali del Milan anche Umberto Marino, attuale AD dell’Atalanta. Mentre nel nuovo CDA rossonero potrebbe esserci spazio per Fabrizio Viola, ex AD di Monte dei Paschi. Uomini nuovi, ma anche diversi istituti di credito: perché con l’avvento della nuova era cinese è possibile (probabile, anzi) che si cambi anche le banche di riferimento, con i nuovi proprietari orientali che vorrebbero appoggiarsi ad istituti a loro ‘vicini’. La rivoluzione Milan è appena iniziata.

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