Olimpiadi di Rio 2016, caso “cicciottelle”: il direttore del QS è stato licenziato

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Caos al Resto del Carlino per il titolo sulle atlete del tiro con l’arco italiane alle Olimpiadi di Rio 2016

Oltre alle gesta degli atleti, alle storie che ogni giorno viviamo in prima persone alle Olimpiadi di Rio 2016, purtroppo assistiamo anche a vicende extra olimpiche che creano caos e dispiaceri. In queste ore, si sta assistendo ad una vera polemica rovente tra il giornale QS e l’opinione pubblica. Il perchè? Il titolo del Resto del Carlino è stato un po’ troppo irriverente: “il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico”.

LE OLIMPICHE CLAUDIA MANDIA, LUCILLA BOARI E GUENDALINA SARTORIIl titolo dell’articolo, riferito a Guendalina Sartori, Claudia Mandia, e Lucilla Boari che hanno conquistato il quarto posto nel tiro all’arco alle Olimpiadi di Rio 2016, ha scatenato una vera e propria bufera, che ha coinvolto Giuseppe Tassi, ex direttore del QS. Il presidente della FITARCO Mario Scarzella ha scritto in una lettera aperta: “se ‘Il Resto del Carlino‘ fosse una rivista scandalistica non avremmo nulla da dire, ma focalizzare l’attenzione sull’aspetto fisico di queste ragazze su un quotidiano, che scandalistico non dovrebbe essere considerata la sua lunga e prestigiosa storia, è stato davvero di cattivo gusto. Ci chiediamo in effetti se si possa definire giornalismo serio un titolo come questo, soprattutto in un giorno difficilissimo per delle giovani ragazze all’esordio Olimpico, che hanno lavorato per quattro anni nel silenzio dei media per vivere una delle delusioni più cocenti della loro vita, sia personale che sportiva. Guendalina, Lucilla e Claudia, nella quasi totale indifferenza dei media italiani e tra questi c’è anche il Suo quotidiano che non ci sembra abbia mai approfondito la conoscenza del tiro con l’arco e del ruolo che l’Italia ricopre in seno al panorama internazionale, si sono guadagnate con la forza del lavoro giornaliero l’opportunità di scrivere il loro nome nella storia dello sport italiano. Per 4 anni hanno lavorato sodo per tenere alto l’onore italiano in occasione dei Giochi Olimpici. Quella di ieri è stata per l’Italia femminile una vera impresa e ridurre il tutto con un titolo che le definisce delle semplici “cicciottellelo consideriamo davvero di cattivo gusto. Dopo le lacrime che queste ragazze hanno versato per tutta la notte, questa mattina, invece di trovare il sostengo della stampa italiana per un’impresa sfiorata, hanno dovuto subire anche questa umiliazione”. 

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

Dopo 24 ore, il giornalista, autore dell’articolo col titolo “incriminato” è stato sollevato dall’incarico. Come riportato dal Corriere della Sera: “leditore Andrea Riffeser Monti si scusa con le atlete olimpiche del tiro con l’arco e con i lettori del Qs Quotidiano Sportivo, per il titolo comparso sulle proprie testate relativo alla bellissima finale per il bronzo persa con Taipei. Lo stesso editore a seguito di tale episodio ha deciso di sollevare dall’incarico, con effetto immediato, il direttore del QS Giuseppe Tassi”. 

Lucilla Boari tiro con l'arcooUna vicenda che sembrerebbe finita qui, ma Paolo Pirovano, segretario nazionale dell’ordine dei Giornalisti, sul proprio account di Facebook ha risposto alla polemica difendendo il collega silurato: prendo atto che cicciottelle è una gravissima offesa, costata la rimozione dall’incarico al direttore di “QS”. A coloro i quali chiedono la radiazione del collega, rivolgo un quesito: quali sanzioni applicare ai giornalisti che si rendono responsabili di gravi violazioni del codice deontologico? Tagliamo loro la mano destra? Ora dai sacerdoti della verità, dai censori dell’hashtag e dalle maestrine dal click facile mi aspetto, per coerenza, una petizione alla “Giochi Preziosi” per cambiare nome al bambolotto “Cicciobello” con cui dal 1962 hanno giocato, giocano, sono cresciute e crescono intere generazioni. È offensivo e anti educativo. Si accettano, come al solito, suggerimenti.

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