Tu chiamala se vuoi, sfortuna

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Arrivabene se la prende con un nemico invisibile: la sfortuna!

Non è un buon segno se, chi al suo arrivo in rosso aveva dichiarato che “la sfortuna non esiste”, adesso se la prende proprio con il nemico invisibile e inesistente: la sfortuna! Già, non è un buon segno.

LaPresse/Photo4
LaPresse/Photo4

Ieri la Ferrari ci ha provato, a vincere. Ha rischiato il tutto per tutto. Consapevole che in situazioni di corsa normali non sarebbe riuscita a salire sul gradino più alto del podio, la scuderia di rosso vestita ha pensato bene di giocare il jolly: lasciare in pista Seb qualche giro in più del dovuto. 27 giri con le supersoft. Secondo la Ferrari non c’era rischio. Era tutto ok. Pirelli dice che la gomma era a fine vita. La realtà dei fatti è che la gomma di Seb è esplosa in pieno rettilineo, a tutta velocità, e non deve essere piaciuta molto la sensazione dell’esplosione al pilota Vettel, se è vero come è vero che ha lasciato il circuito senza presenziare alla consueta conferenza stampa.

vettel1 Come fece già a SPA, quando la gomma gli esplose all’Eau Rouge. Arrivabene dice che Seb “poteva anche vincere”. E le sue dichiarazioni iniziano a mettere un po’ di malinconia a chi ascolta. Era arrivato carico di sicurezze e di certezze. Aveva dichiarato che si sarebbe vinto, e in fretta. E bene. Al momento le Ferrari hanno 57 punti di distacco da Rosberg. E nelle interviste si inizia a dare la colpa alla sfortuna. Il medioevo è alle porte! Cacciate le streghe!

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