Nuoto: Pellegrini e Magnini pronti per Rio, ma il caso Schwazer spaventa Federica

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Gli azzurri del nuoto sono pronti a volare in Brasile per le Olimpiadi di Rio 2016, oggi l’incontro con la stampa per raccontare le loro sensazioni in vista del grande evento

Maglietta bianca, pantaloncini jeans, ballerine marroni, Federica Pellegrini appare serena e distesa alla vigilia di un appuntamento che potrebbe entrare nella storia dello sport italiano. Ultima fatica mediatica per gli atleti del nuoto azzurro che fanno base a Verona, nell’impianto della città scaligera dedicato alla memoria dell’ex tecnico di Federica Alberto Castagnetti. Poi dal 22 altro collegiale, ma questa volta a Santos per tuffarsi sempre di più nel clima delle Olimpiadi brasiliane.

LaPresse / Roberto Monaldo
LaPresse / Roberto Monaldo

E’ una Pellegrini sorridente e disponibile quella che si concede a telecamere, microfoni e taccuini vari. Ammette di “aver visto in televisione gli Europei di atletica ad Amsterdam anche se ora siamo presi dagli allenamenti. Ma ho fatto il tifo per gli azzurri, direi che e’ stata una buona spedizione“. La Divina del nuoto italiano ribadisce che “da qui in poi si pensa alle gare. Venti giorni di isolamento totale“.

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Sulla gara olimpica afferma che “sarà un 200 stile di altissimo livello, le stesse eliminatorie non saranno semplici, sarà una bella lotta sino all’ultimo millimetro. Personalmente mi sento serena, sono molto distesa. Essere scesa sotto l’1.55 mi dà molta serenità“.

LaPresse / Roberto Monaldo
LaPresse / Roberto Monaldo

L’olimpionica veneta sarà la portabandiera azzurra nella cerimonia d’apertura, un ruolo che “che mi dà una carica emozionale in più. Non so cosa aspettarmi, vorrei una squadra caciarona, che sappia mettersi in mostra durante la sfilata“.

C’è spazio anche per l’attesa vissuta in famiglia, assieme al suo Filippo Magnini. “Noi viviamo insieme, ma di sport non ne parliamo, fuori dalla vasca non parliamo di nuoto. E’ molto raro stare insieme durante le Olimpiadi. Abbiamo orari e ritmi diversi. Le sue Olimpiadi? Spero il meglio, ma preferisco non dire nulla. Penso possa essere la sua ultima, quindi davvero la speranza è che possa finire al meglio“. Magari potrebbe non essere l’ultima della Pellegrini. “Tokyo? Non ci penso, penso solo a questa. Dopo mi prenderò due mesi di vacanza e allora ci penserò“.

LaPresse/Daniele Montigiani
LaPresse/Daniele Montigiani

Caso spinoso quello del doping. Nell’ultimo mese sono stati due i controlli a sorpresa a cui è stata sottoposta la nuotatrice azzurra che sul caso Schwarzer ammette di avere le idee confuse. “Non capisco, come atleta non ci capisco nulla. Ha confessato le sue colpe, ora è seguito da persone che da sempre hanno combattuto il doping. L’ipotesi complotto mi spaventa, spero si faccia chiarezza al più presto. E’ una brutta storia“.

Quella della Pellegrini invece è una data certa. “Ci vediamo il 5 agosto sera per la cerimonia d’apertura, sono convinta che ci sarà da divertirsi“.

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

E il tema divertimento traspare anche dalle parole di Filippo Magnini al suo quarto appuntamento olimpico. “Diciamo – ammette l’azzurro – che sono state tutte esperienze diverse, quattro Olimpiadi diverse. Questa è quella dell’esperienza. Arriva a fine carriera nella quale ho ottenuto tutto. Sono molto sereno, vado per divertirmi“. Una serenità evidente. “E’ vero provo grande serenità. Io penso che la tranquillità in un atleta sia fondamentale, a me piace. So che altri amano la tensione. A me piace gareggiare, la gara è il momento più bello per un nuotatore“.

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Magnini è convinto che la squadra azzurra è molto buona, ci sono giovani che vorranno fare molto bene, altri che sono usciti bene dagli Europei. “Ci si può divertire“. Poi il pensiero corre agli appuntamenti che attendono la Pellegrini. “Federica nei 100? Spero, non ne abbiamo parlato, saranno decisioni sue e dello staff. Se mi chiede un parere per me è quello di gareggiare. Federica ha bisogno di sentire l’adrenalina, di essere nervosa, lei deve sentire la gara“. C’è spazio anche per una considerazione sul ruolo del nuoto azzurro. “Dagli anni ’90 come movimento portiamo ottimi risultati, il nuoto è uno degli sport nazionali. Non credo che l’attenzione nei nostri riguardi ci sia solo ogni quattro anni, come nuotatore direi che non ci possiamo lamentare“. (ITALPRESS)

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