Rio 2016 – Il caso Schwazer continua a far discutere, Donato: “abbassiamo i toni”

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Fabrizio Donato, insieme a Nicola Vizzoni, ha incontrato la selezione azzurra di marcia che parteciperà ai Mondiali di Roma per spegnere le polemiche sul caso Schwazer

Un momento di confronto inatteso, alla vigilia del Mondiale di marcia a squadre. Ieri sera la squadra azzurra, riunita a Roma a poche ore dalla rassegna iridata, ha ricevuto la visita di due colleghi “speciali”: Fabrizio Donato e Nicola Vizzoni, il bronzo di Londra del salto triplo e l’argento di Sydney del martello, che hanno voluto condividere l’attesa per l’impegno di sabato e domenica.

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

E soprattutto, dimostrare concretamente la coesione dell’atletica italiana, in una fase contrassegnata da polemiche aspre. Terminata la parte più istituzionale, gli atleti sono rimasti da soli, per una riunione coordinata anche dai due capitani di questa selezione, Marco De Luca ed Elisa Rigaudo. Oltre mezz’ora a porte chiuse, sintetizzata poi cosi’ dai protagonisti. “Da parte nostra – le parole di Donato – abbiamo sentito il bisogno di agire, e quindi, dopo un paio di telefonate con Nicola, e dopo aver ottenuto il via libera dalla Federazione, abbiamo voluto fare essenzialmente due cose. La prima, dimostrare ai ragazzi che siamo con loro, e che vogliamo condividere il percorso, anche emotivo, verso questa manifestazione. La seconda, farci portatori di un messaggio, rivolto essenzialmente al mondo che ci circonda: abbassiamo i toni, torniamo a parlare solo di atletica leggera“.

rigaudo Concetti ampliati da Nicola Vizzoni: “mancano ormai pochi mesi ai Giochi Olimpici, anzi, diciamo poche settimane. Vogliamo che nell’atletica italiana si torni a parlare solo di atletica. E che lo facciano tutti: atleti, tecnici e dirigenti“. Il ritorno in azzurro di Alex Schwazer, dopo la squalifica per doping, ha generato nuove tensioni, e prodotto confusione tra gli atleti, disorientati dalla ridda di accuse e dai veleni circolati sui media. “Abbiamo chiesto un chiarimento al presidente Giomi – prosegue Donato – e possiamo dire di essere soddisfatti delle risposte ricevute. Abbiamo capito che le regole sono state rispettate, la cosa a cui tenevamo di più. Le opinioni sono altro: le abbiamo tutti, ma volevamo soprattutto verificare che non fossero state prese delle scorciatoie“. “Io stessa – ha proseguito Rigaudodevo confessare che non avevo chiaro il fatto che a due mesi dalla squalifica si potesse tornare ad allenarsi ufficialmente. Purtroppo la confusione che è stata prodotta non ha consentito a tutti di capire, e ha generato nuove tensioni“. Lo stesso Schwazer è intervenuto nel corso della riunione, spiegando ai compagni di nazionale di avere agito sempre e soltanto dopo aver chiesto e ricevuto il via libera degli organismi di vigilanza. E di volere, a questo punto, solo tornare a marciare. (ITALPRESS).

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