Juventus, Buffon: “la svolta Sassuolo, la retrocessione. Le notti insonni per Vieri e Ronaldo, e su Totti…”

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Il portiere della Juventus Gigi Buffon si racconta in una lunga intervista in cui ripercorre il momento attuale che sta attraversando senza tralasciare alcuni retroscena del passato

LaPresse/Sandro Falzone
LaPresse/Sandro Falzone

Buffon-Juventus, amore eterno – E’ il simbolo della Juventus bella, mai arrendevole e sempre vincente. “ll mio ruolo di capitano?  Il capitano e? un giocatore che mette a disposizione degli altri, specie dei piu? giovani, la sua esperienza e cerca il linguaggio giusto  per dare contezza della responsabilità che si ha nell’indossare la maglia del proprio club e della Nazionale. Bisogna essere riconosciuti e spendersi per i propri compagni”. Idee chiare, tramandante da anni sul campo quello di Gigi Buffon. Il portiere della Juventus si è raccontato nel corso di una lunga intervista al Corriere dello Sport: “La scossa dopo Sassuolo? Il discorso che ci siamo fatti e? stato semplice. Tutti abbiamo pensato la stessa cosa: se non avessimo vinto lo scudetto o peggio se avessimo continuato nel modo disastroso con cui avevamo iniziato il campionato ci avrebbero detto di tutto: i giocatori andati via, mancanza di stimoli, l’essere appagati. Di tutto. Abbiamo fatto i conti e ci siamo detti che, in fondo, vincere 25 o 26 partite non era impossibile, lo avevamo fatto l’anno scorso. Ci siamo scrollati di dosso la paura e abbiamo cominciato questa bellissima cavalcata”.

LaPresse/Jonathan Moscrop
LaPresse/Jonathan Moscrop

Buffon-Juventus, gli anni bui – Buffon, sempre nel corso dell’intervista concessa a Veltroni sulle colonne del Corriere dello Sport,  ripercorre poi gli anni bui della retrocessione in Serie B e svela importanti particolari: “Dopo la retrocessione potevo lasciare la Juventus, fui contattato da squadre importanti: ma decisi di restare alla Juventus in primo luogo per riconoscenza. Un valore che sarebbe bene riportare a galla. E poi volevo dimostrare concretamente che i valori del calcio in cui credo potevano essere non solo declamati teoricamente ma praticati. Il calcio non e? solo business, e? anche sentimenti”. Da parte di Buffon immancabile un pensiero sul caso Totti:di Francesco penso quello che pensano tutti. Che e? unico. E che una storia come la sua non la scriverà più nessuno. Al tempo stesso penso che il bene primario e? la Roma. E che Spalletti lavora con coerenza per assicurare questa priorità. Sara? Totti e solo lui a decidere quando smettere. E ho sentito che anche l’allenatore la pensa come lui. Insomma in questa confusione io penso che abbiano ragione tutti e due ma che non si siano capiti. L’attaccante che più mi ha fatto soffrire in carriera? Bobone Vieri nel momento del suo massimo fulgore e Ronaldo il fenomeno. Loro due mi toglievano il sonno”.

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