Matt Giteau: quando classe è anche sinonimo di umiltà

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Matt Giteau torna a far parte della nazionale di rugby australiana in vista della Rugby Championship e della Rugby World Cup

L’allenatore dell’Australia Micheal Cheika, grazie a un cambio nelle regole di convocazione voluto dall’ARU (Australian Rugby Federation) ha potuto nuovamente chiamare in nazionale le superstar che erano andate a giocare all’estero, Matt Giteau e Drew Mitchell in primis.

Dalle news in arrivo dal Down Under si è più volte parlato dell’attitudine con la quale il tre volte vincitore della Champions Cup e una volta del Bouclier de Brennus (il trofeo per la vittoria del Top 14) è ritornato tra i Wallabies, compagni e giornalisti hanno testimoniato sui media l’umiltà con la quale Giteau è rientrato nel gruppo australiano che sta preparando Rugby Championship e Rugby World Cup.

Mi sento come se dovessi giustificare la mia convocazione……Devi dimostrare di essere a livello e di poter dare un valore aggiunto al gruppo. Ogni singolo giorno, ogni singola sessione di allenamento vado in campo per mettermi alla prova e guadagnarmi il rispetto dei miei compagni di squadra e degli allenatori

RUGBY - SUPER 15 2011 - ACT BRUMBIES v QUEENSLAND REDS - 05/03/2011 - PHOTO PAUL LAU / SMP IMAGES / DPPI - Matt Giteau (Brumbies)
RUGBY – SUPER 15 2011 – ACT BRUMBIES v QUEENSLAND REDS – 05/03/2011 – PHOTO PAUL LAU / SMP IMAGES / DPPI – Matt Giteau (Brumbies)

Queste alcune delle parole pronunciate in un’intervista rilasciata da Matt Giteau al quotidiano australiano Daily Telegraph . Proprio queste parole danno lo spessore di un atleta che è ancora considerato uno dei migliori in assoluto nel suo ruolo e che Sir Johnny Wilkinson ha battezzato come il suo erede a Toulon.

Non deve stupire che in personaggi e atleti di questo calibro sia così radicato un concetto così alto di etica del lavoro. Difficile pensare di arrivare a così alti livelli, rimanerci e/o ritornarci senza avere lo spirito di mettersi in discussione e cercare il meglio di se ogni singolo giorno della carriera sportiva.

Un atleta come Giteau è stato una superstar a casa propria ed ha confermato il suo “status” anche una volta arrivato in Francia alla corte di Mourad Boudjellal, anzi ha sfruttato l’occasione di allenarsi e giocare con campioni del calibro di Wilko per migliorare ulteriormente.

Un suo consiglio? “aver giocato qualche grande finale ed aver vinto delle competizioni importanti aiuta nelle situazioni difficili, nelle partite importanti, ti insegna a diventare più rilassato. Più rilassato entri in un match, meglio giocherai, tutto verrà più naturale”.

Non in molti avrebbero avuto lo stesso approccio rientrando in nazionale dopo così tanto tempo. Ma non si chiamano Matt Giteau e non avrebbero avuto la sua carriera e ottenuto le sue vittorie.

Per inciso Giteau, attualmente, è lo sportivo australiano più pagato al mondo, guadagna circa 1 milione di euro l’anno, sponsor esclusi.

 

Marco Colautto – Rugbymeet

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