Giro, 16^ tappa sul Mortirolo: un’emozione rosa ricordando Marco Pantani

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La sedicesima tappa del Giro d’Italia tra ricordi, emozioni e fatica

Un giro d’Italia sin qui non emozionante aspetta con ansia e gioia la giornata di domani. Perché domani c’è il Mortirolo. E il Mortirolo non scherza, non perdona. Se le gambe non vanno, ti becchi delle mezz’ore. Non è una salita: è una sofferenza, senza limiti. Il punto di partenza può essere considerato Mazzo: un nome, una garanzia. Siamo a 552 metri. Il punto d’arrivo è Mortirolo: altro nome, altra garanzia. Siamo arrivati a 1852 metri. 12, 4 chilometri di ascesa. Di meditazione. Di espiazione. Qui, nel 1994, il mondo del ciclismo scoprì definitivamente Marco Pantani. Qui, dal 2008, in onore del Pirata, c’è un monumento a lui dedicato. È un Pantani “scarnificato” dalla fatica, asciugato all’osso dallo sforzo. È un Pantani girato all’indietro, come dopo uno dei suoi scatti brucianti. Dieci, quindici, venti, ventisette pedalate. In piedi. sui pedali. A sconfiggere la vita.

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