Una Ducati da favola e un Dovizioso da urlo: Andrea e il suo strepitoso inizio di stagione

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Andrea Dovizioso prima di Jerez parla dell suo fantastico inizio di stagione con la Ducati

Il Campionato di Moto GP è iniziato ormai da più di un mese e ci ha riservato colpi di scena a go go. Vale che rimonta e vince, Lorenzo in difficoltà, Marquez che ci prova e infine la bella storia di una casa automobilistica italiana ritrovata. La Ducati è lì davanti grazie anche ai suoi sue favolosi ed italiani piloti. Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone che dopo essere stati un po’ sottovalutati a inizio stagione stanno facendo vedere di che pasta sono fatti. In particolar modo Dovizioso sta alle calcagna di Valentino Rossi, ad appena 6 punti dopo 3 gare, con 3 secondi posti su 3 il romagnolo non molla.

Rilasciando un’intervista ai microfoni di Gazzetta dello Sport il giovane pilota ammette sulle prossime gare in programma: «arriviamo su piste normali. La partenza è stata favolosa con tre gare particolari ma non meno importanti. Dopo tre corse sempre vicino al primo, è aumentata la consapevolezza di aver fatto bene. Della bontà della moto nuova. Prima avevamo sensazioni. Ora lavoriamo sui dettagli, piccoli, che mancano per vincere. Non siamo lontani».

Più il rammarico per le occasioni perse di arrivare al primo posto o di più la felicità per gli ottimi piazzamenti, Andrea non ci pensa due volte e conferma: «assolutamente contento. Dopo 3 gare siamo secondi a 6 punti da Valentino. In nessuna delle tre gare si poteva far di più». «Va talmente bene che è dura parlare di difetti. – continua – Per giocarci la vittoria, dobbiamo aumentare un po’ il grip: ci farebbe fare un bel salto. La frenata aiuta il mio stile, non ci fa andare più forte. Abbiamo un po’ più di potenza sul dritto, buona in Qatar e a Austin. Nei curvoni lunghi in Argentina, mentre ero con Valentino, la moto girava come la Yamaha, quindi a un ottimo livello».

LaPresse/Alfredo Falcone
LaPresse/Alfredo Falcone

«Poter fare le linee che voglio, mi mancava da 3 anni. – ecco ciò che Dovizioso ama della sua Ducati – Ti permette di andare veloce senza usare troppa forza. Fondamentale per fare risultati importanti. In tutte le gare sono stato veloce senza forzare al 100%. Chi lotta per la gara lo ha sempre fatto, io ho la possibilità solo ora. Per questo il distacco dal primo è stato sempre minimo. Non ci servono grandi miglioramenti. Le piste che conosciamo possono aiutarci. Da Jerez, con prove mirate, possiamo capire che succede alla moto».

Sulle sue personali prestazioni poi ammette: «puoi riuscire a cambiare le tue caratteristiche. Io credo di averlo fatto, di essere migliorato». I miglioramenti sono dovuti per Andrea alla: «moto: la nostra va forte e lo dimostra anche Iannone. Io faccio le cose meglio. E mi permette di giocarmela con chi ha vinto più di me. Cose piccole: approccio al week end, il rapporto con la Ducati e le persone. Sono un po’ meglio di prima».
Sulle sue preferenze tra Lorenzo o Iannone nella prossima stagione in Ducati dice: «non mi cambia niente. Iannone non ha vinto come Lorenzo, ma è uno ingombrante. Quando mi trovo bene con le persone con cui ho relazioni non m’interessa. L’esperienza mi permette di capire che cosa voglio e mi serve. Un nuovo compagno non mi condizionerebbe».
Su  Valentino poi dichiara è: «molto forte, più del 2014. È veloce in tutte le condizioni e ciò la dice lunga sul livello del campionato. È veloce dall’inizio alla fine, con l’esperienza gestisce la situazione perfettamente». Sulla sua vita fuori dalle piste poi ammette: «la vita privata mi aiuta in pista. Quel che sta accadendo, arriva da casa, dalla relazione con le persone che sono intorno a me, tutte. Sono maturato, gestisco le cose in modo migliore».
Andrea Dovizioso poi chiarisce il suo obiettivo a Jerez: «ho sempre faticato, ma nel 2014 sono stato 5°, vincendo la battaglia del mio gruppetto. Con questa moto posso andare forte. L’obiettivo è il podio. Giocherò d’attacco. La moto va bene e abbiamo la velocità per star davanti. Possiamo giocarcela».».
Ancora prosegue parlano di Marquez e della sua recente frattura: «bisognerà vedere come sta il dito. Il mignolo è importantissimo, in curva tieni la moto, soprattutto alla massima angolazione, con mignolo e anulare. Le altre dita quasi non stringono il manubrio. Brutta rottura di scatole. Non lo vedo bene».
Ed infine Andrea risponde alla domanda più provocatoria e stuzzicante “questa Ducati può vincere il Mondiale o deve essere fortunata?”: «è molto vicina a giocarsi il Mondiale. Vedremo se saremo bravi a lavorare. Per il titolo ci manca poco, poco, poco, ma ci manca».

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