Le auto più brutte di sempre [FOTO]

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SportFair

Non sempre i designer delle Case automobilistiche riescono a realizzare dei capolavori di bellezza, ma volte il risultato è talmente pessimo da risultare imbarazzante

Si dice spesso che il concetto di bellezza sia estremamente soggettivo, niente di più vero, anche se nella storia dell’automobile esistono molti “sfortunati” modelli a vantare forme decisamente poco felici ed aggraziate, tanto da essere considerate dalla maggior parte degli amanti delle quattro ruote  dei veri e propri inni alla bruttezza. Anche se risulta difficile stilare una classifica delle vetture più brutte mai prodotte, considerato l’elevato numero,  cerchiamo di elencare quelle che secondo noi sono le più rappresentative.

  • Hyundai Atos – La Atos è stata sicuramente un’auto senza troppe pretese, ma le sue forme anonime e senza personalità hanno fatto si che la vettura mancasse totalmente di fascino e appeal, nonostante vantassi molte qualità come lo spazio e i costi di gestione contenuti
  • Fiat Multipla – La Multipla rivoluzionò il concetto di monovolume grazie al geniale schema dei sei posti suddivisi su due file di sedili, capace di regalare grande versatilità in un corpo vettura compatto. Purtroppo queste qualità furono messe in secondo piano da uno stile decisamente poco riuscito e apprezzato, anche se molto originale
  • Ssangyong Rodius – Nata per soddisfare grandi esigenze di spazio, la Rodius si è fatta notare per le sue forme esagerate e a dir poco sgraziate, specie nella zona posteriore, dove troviamo una coda esageratamente massiccia, abbinata ad un tetto che sa di posticcio.
  • Dacia Logan – Se si pensa alla Logan, il salto di qualità fatto dalla Dacia in termini di design è decisamente notevole: nei primi anni del rilancio della Casa Romena da parte della Renault, il concetto di bellezza è stato sicuramente messo in secondo piano per favorire il listino decisamente basso della vettura, ma si sa che anche l’occhio vuole la sua parte.
  • Alfa Romeo Arna – Nata alla fine degli anni ’70 per contrastare la Volkswagen Golf, la Arna venne sviluppata sulla base della Nissan Pulsar, grazie ad una partnership stipulata tra il Gruppo Fiat e la Nissan. L’obiettivo era quello di creare una vettura di segmento “C” dal carattere sportiveggiante, ma il risultato fu decisamente deludente, come del resto i dati di vendita della vettura.
  • Fiat Duna – Derivata dall’indimenticabile prima generazione della Fiat Uno, la Duna rappresenta quanto di peggio possa partorire il panorama automobilistico internazionale. Le sue linee squadrate raggiungono la loro massima espressione nella zona posteriore, dove un vano bagagli a dir poco sproporzionato si pone come antitesi della bellezza delle forme.
  • Nissan Cube – La Cube voleva essere un’auto originale, pratica e spaziosa, ma in realtà può essere descritta semplicemente e unicamente come un vero e proprio flop, tanto da costringere i vertici della Casa nipponica a ritrarla dal mercato poco dopo il suo debutto sul mercato.
  • Tata Indica – Il marchio indiano Tata non è sicuramente famoso per la bellezza dei suoi modelli, ma la prima generazione della Indica spicca come una vettura particolarmente priva di fascino, in particolare nella zona posteriore dove i proiettori verticali e la forma del vano bagagli regalano una vista d’insieme tozza e per niente piacevole.

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